Categorie: Politica scolastica

Sciopero 17 marzo: si amplia il fronte della protesta

Anche FederATA aderisce allo sciopero del comparto scuola del prossimo 17 marzo.

L’adesione di questa sigla sindacale amplia ulteriormente il fronte della protesta che a questo punto va da Cobas e Unicobas fino a Usb e Anief.
“La decisione di Federata – spiega Piero Bernocchi portavoce nazionale Cobas – è stata preceduta da un confronto serrato tra le nostre due strutture a proposito della piattaforma di lotta degli ATA, con una coincidenza di vedute in particolare su diversi punti”

Secondo Bernocchi le rivendicazioni di docenti e Ata hanno moltissimi punti in comune: si va dagli aumenti salariali alla revisione dei parametri per il calcolo degli organici e all’inserimento degli assistenti tecnici in organico di diritto delle scuole di primo grado fino alla cancellazione delle norme di legge che vietano le supplenze brevi degli amministrativi e dei tecnici e che limitano fortemente la sostituzione dei collaboratori scolastici.

“Per quanto ci riguarda -aggiunge Bernocchi – lo sciopero è convocato anche per il ritiro delle 8 deleghe applicative della legge 107 perché in quanto esse attribuiscono progressivamente il sostegno all’intero personale docente, penalizzando gli studenti diversamente abili,  parificano l’istruzione professionale alla formazione extra-scuola,  danno centralità all’alternanza scuola-lavoro, fanno entrare i quiz Invalsi nell’esito finale dell’esame di maturità, degradano la scuola dell’Infanzia pubblica, creando caos anche nelle scuole primarie”.

 

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Ci sono poi le ormai consuete rivendicazioni sulle quali soprattutto i sindacati di base stanno protestando da ornai due anni: cancellazione degli ambiti e degli incarichi conferiti dai dirigenti scolastici, eliminazione dei fondi del merito e della Carta del docente, assunzione di tutti i precari con almeno 36 mesi di servizio sui posti disponibili in organico di diritto e di fatto, diritto di assemblea per tutti i sindacati

Per la verità in rete non mancano critiche alla decisione dei sindacati di base di indire lo sciopero per il 17 marzo, e cioè nello stesso giorno in cui il Parlamento dovrà adottare i propri pareri sugli schemi dei decreti applicativi della legge 107.

“E’ una critica pretestuosa – dichiara Stefano d’Errico segretario nazionale Unicobas – perchè in realtà il 17 marzo si chiude solo il primo tempo di una partita complessa e delicata dal momento che, a partire dal giorno successivo, tutto sarà nelle mani del Governo al quale spetta la parola definitiva. Se il 17 marzo la scuola si ferma, come noi auspichiamo, il Governo dovrà tenerne conto e potrebbe anche decidere di sospendere l’approvazione definitiva dei decreti. E’ una occasione importante che docenti e Ata non possono farsi sfuggire, a meno che non si voglia continuare a giocherellare ai tavoli contrattuali per far finta di ottenere deroghe alla legge 107. Deroghe che non possono essere ottenute in quel modo, come dimostra la vicenda del bonus premiale (proprio oggi abbiamo saputo che il Tribunale di Bari ha rigettato un ricorso presentato dai sindacati prontafirma)”

Reginaldo Palermo

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