Attualità

Sciopero 17 novembre: dimensionamento e autonomia differenziata non preoccupano i docenti del sud

Lo sciopero del 17 novembre non è stato proprio un flop totale come sostiene il Governo ma certamente non è stato neppure un grande successo, almeno nella scuola.
Al momento attuale (ma i dati sono ancora parziali) la percentuale del personale scolastico che ha aderito alla protesta è di poco superiore al 6 per cento.

Ovviamente va tenuto conto del fatto che lo sciopero era convocato da due solo sigle (Cgil e Uil) e non da tutto lo schieramento sindacale.
Difficile ora prevedere cosa potrebbe capitare in Parlamento nei prossimi giorni con l’avvio del dibattito sulla legge finanziaria.
Ma ci sono molti dubbi sulla possibilità che le misure in atto o previste per il sistema scolastico vengano in qualche modo riviste.
Anche perché il risultato dello sciopero, stando almeno ai dati ora disponibili, è molto contraddittorio.


Come spesso è accaduto in passato, anche questa volta ci troviamo di fronte ad un Paese diviso a metà con percentuali di sciopero significative in diverse regioni del centro-nord e percentuali bassissime, prossime allo zero, nel meridione e in Sicilia.
In Toscana, per esempio, ha scioperato più del 16% dei docenti, in Liguria quasi il 15% e in Piemonte poco meno del 9%; record in Sardegna dove è stato superato il 20%.
La sorpresa arriva dalle regioni meridionali che – almeno sulla carta, secondo quanto affermano tra gli altri Cgil e Uil  – dovrebbero essere le più penalizzate dal dimensionamento scolastico e dalla autonomia differenziata.
In Sicilia ci si ferma al 4% dei docenti e a meno del 2% degli Ata, in Campania, nonostante la ferma opposizione del presidente De Luca alle operazioni del Ministero dell’Istruzione, si va a poco più del 2% dei docenti e all’1% degli Ata. Dati simili arrivano dalla Calabria, mentre è clamoroso il caso della Puglia dove i docenti in sciopero non arrivano al 3%. Al sud, insomma, sembra che i docenti non siano affatto preoccupati per il dimensionamento e che neppure l’autonomia differenziata li spaventi più di tanto.

Non sappiamo in che misura abbia inciso sul comportamento del personale della scuola l’annuncio del Governo di mettere in busta paga un po’ di soldi già nel mese di dicembre, ma resta il fatto che, almeno per ora, Valditara resta saldamente in sella mentre a Cgil e Uil va il compito di analizzare i dati per capire le ragioni delle forti differenze territoriali.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024

Docenti supplenti, ecco quando ai precari spetta la continuità del contratto per il periodo di vacanza e sospensione dell’attività didattica

Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…

22/12/2024

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024