A conti fatti, venerdì 17 novembre, nella scuola ha scioperato poco più del 6,5%. La percentuale scende a meno del 6% se si considera tutto il pubblico impiego.
Il settore in cui si è scioperato di più è quello dei Vigili del Fuoco (12% circa).
Al contrario, negli uffici alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno scioperato in 23 su 3mila, facendo così registrare una percentuale di adesioni inferiore all’1%.
A chi ha scioperato verrà trattenuta la “paga” di un giorno (nella scuola “vale” mediamente poco meno di 70 euro)
“Grazie” alle 59mila adesioni, nel comparto scuola, università e ricerca, nelle casse dello Stato entreranno così poco meno di 3milioni e mezzo di euro: cifra non che non risana certamente il debito pubblico ma che rappresenta comunque un risparmio sicuro.
Nell’intero settore pubblico, il risparmio sarà di 5 milioni.
Tanto da far dire a molti commentatori che ormai gli scioperi nel pubblico impiego non servono quasi a nulla, anzi hanno l’indiscutibile vantaggio di dare una bocca di ossigeno alle casse dello Stato.