Politica scolastica

Sciopero 23 marzo, manifestazione davanti al Miur

C’è un cambio di programma per la manifestazione nazionale organizzata dai Cobas in occasione dello sciopero di venerdì 23 marzo dei docenti di primaria e infanzia.
All’ultimo momento, infatti,  la manifestazione prevista davanti a Montecitorio non è stata autorizzata dalla questura e quindi verrà spostata al MIUR con inizio alle ore 9.30.

Le ragioni della protesta

Il 23 marzo – spiega il portavoce nazionale Cobas Piero Bernocchi – in occasione dell’insediamento delle Camere e del parere dell’Avvocatura di Stato sull’iniqua sentenza del Consiglio di Stato contro le maestre/i diplomate magistrali (DM), abbiamo indetto, come pure altre organizzazioni, lo sciopero nella scuola primaria e dell’infanzia: e in tale giornata volevamo manifestare davanti al Parlamento per inviare ai/alle nuovi/e deputati e senatori un messaggio forte e chiaro affinché vengano restituiti a decine di migliaia di maestre/i il diritto a insegnare e la sicurezza del posto di lavoro che si sono guadagnati in anni e anni di precariato mal retribuito”.
“La manifestazione, autorizzata in precedenza – prosegue Bernocchi – è stata vietata all’ultimo momento dalla questura, forse per un intervento del ministro degli Interni che non ha voluto “turbare” la prima giornata dei neo-eletti/e, decidendo di “recintare” il Parlamento con un’ampia zona off limits per ogni sorta di protesta. Dopo le recenti esperienze in materia (in particolare le cariche al sit-in assolutamente pacifico dello scorso 10 novembre davanti al MIUR, con feriti, fermi e numerose denunce a nostro carico) abbiamo deciso di spostare l’iniziativa al MIUR (ore 9.30) ove una delegazione delle maestre/i incontrerà i responsabili ministeriali per ribadire le proprie richieste, verificare le intenzioni del MIUR e chiedere anticipazioni e/o valutazioni sul parere dell’Avvocatura di Stato a proposito dell’inaccettabile sentenza del Consiglio di Stato”.
“Peraltro – conclude Bernocchi – ferma restando la protesta più ampia, che coinvolge tutta la categoria docente ed ATA, contro un contratto miserabile sul piano economico e l’inserimento in esso delle imposizioni della legge 107, lo sciopero del 23 marzo ha come obiettivi immediati, da presentare ai nuovi parlamentari e al governo che verrà (o a quello in carica, se il “ricambio” dovesse tardare) la conservazione del posto in “ruolo” o nelle GAE per le maestre/i DM che vi si trovano, la riapertura delle GAE per tutti/e i precari/e abilitati e l’immissione immediata “in ruolo” per i precari/e con 3 anni di servizio”. 

Reginaldo Palermo

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