Il Segretario nazionale dell’ Unicobas, Stefano d’Errico, riguardo alcune note dirigenziali che comunicano lo sciopero per l’intera giornata del 24 e 25 agosto 2020, ci tiene a puntualizzare la normativa vigente sulla relativa adesione.
In alcune scuole, per comunicare la proclamazione dello sciopero nazionale per l’intera giornata nelle date del 24 e 25 agosto 2020 per iniziativa delle Associazioni Sindacali Unicobas Scuola & Universita’ e Cobas Scuola Sardegna, rivolto a tutto il personale docente, ATA, Educativo e Dirigente a tempo determinato e indeterminato, delle scuole, della ricerca e delle università, in Italia e all’estero, è stata chiesta una dichiarazione di non adesione.
In tali note è scritto che ” in ottemperanza alle vigenti normative, si richiede a tutto il personale che NON INTENDA ADERIRE allo sciopero, di comunicare la propria NON ADESIONE entro le ore 9.00 del 24/08/2020 all’indirizzo e-mail xxxxxxxxxx@istruzione.it. Si precisa che, coloro i quali non avranno inviato alcuna comunicazione di NON ADESIONE entro i termini previsti, saranno considerati personale scioperante”.
Molto semplicemente, spiega il Segretario Nazionale dell’Unicobas, i dirigenti scolastici hanno l’obbligo di ricomprendere fra gli scioperanti tutti coloro che non si sono presentati nell’orario previsto dall’istituto di competenza, senza poter pretendere dichiarazione alcuna. La nota dei dirigenti scolastici che chiedono la dichiarazione di non adesione, non risulta quindi, e per nulla, redatta “in ottemperanza alle vigenti normative”, come Loro sostengono, bensì in spregio delle regole in essere in Italia per ogni comparto lavorativo relativamente al diritto di sciopero.
La dichiarazione di “non adesione” allo sciopero potrebbe passare come “legittima” solo nel caso non venisse imposta in modo prescrittivo, come invece previsto in alcune circoalri comunicate a docenti ed ata, che del tutto illegittimamente recita: “si richiede a tutto il personale che non intenda aderire allo sciopero, di comunicare la propria non adesione entro le ore 9.00 del 24.8.2020”. Trattasi di comportamento antisindacale evidente, in violazione dello Statuto dei Lavoratori (art. 28, L.300/70), poiché intenderebbe vietare (senza poterlo fare) il diritto del quale godono docenti ed ata nel decidere quando vogliono se scioperare o meno, sciopero il cui esercizio non può certo venir limitato tramite il diktat di una decisione da prendersi tassativamente entro le ore 9 della prima delle due giornate consecutive di astensione dal lavoro.
Infatti, continua Stefano d’Errico dell’Unicobas, non vige alcun obbligo in capo a docenti ed ata di comunicare l’adesione agli scioperi, né preventivamente, né successivamente, mentre invece alcune circolari dirigenziali imporrebbero tale comunicazione, pretendendo inoltre di confinare la libertà di scelta del singolo lavoratore entro una data ed un “argine orario” che lei del tutto pretestuosamente inventa, sia per quanto attiene al secondo giorno di sciopero che per ciò che concerne eventuali orari d’ingresso a scuola previsti successivamente a quelle “fatidiche” ore 9 del mattino. Non è peraltro cosa nuova che la Associazione Nazionale Presidi e taluni ambienti del Ministero dell’Istruzione e dell’Aran puntino da tempo a modificare con questa ed altri tipi di torsioni incostituzionali le norme vigenti, torsioni portate all’ordine del giorno persino negli ultimi incontri con alcuni sindacati. Si tratta di norme oltretutto già piegate oltremodo all’interesse della parte datoriale e di una casta politica, di vecchia e nuova fattura, che non ha mai digerito la consostanzialità e la piena liceità del conflitto in un Paese democratico e di diritto. Segnaleremo oggi stesso agli organi competenti il grave fatto in questione, a maggior ragione perché gli scioperi proclamati a livello nazionale dall’Unicobas e dai Cobas Scuola Sardegna per il 24 ed il 25 Agosto, giorni “strani” per il rientro a scuola di molti ata ed insegnanti, hanno specificamente a che fare con una generale e molto delicata problematica. Infatti, in un significativo numero di istituti, “solerti” dirigenti scolastici, fomentati dal Ministero e ancora una volta dall’Associazione Nazionale Presidi, hanno stracciato il contratto nazionale imponendo illegittimamente la presenza a scuola degli insegnanti nell’ultima settimana di Agosto e non rispettando la continuità delle ferie chieste nello stesso periodo dal personale non docente.
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