In 160 città italiane e 27 paesi del mondo i giovani scendono in piazza per chiedere azioni forti e immediate contro i cambiamenti climatici. E’ la terza volta che il movimento “Fridays For Future” ispirato da Greta Thunberg organizza uno sciopero globale.
Allo sciopero hanno aderito numerosi sindacati e anche il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha invitato tramite una circolare i dirigenti scolastici considerare giustificate le assenze degli studenti che partecipano alle manifestazioni.
Gli studenti delle scuole superiori e delle università hanno sfilato in corteo in diverse città e al loro fianco ci sarà anche parte del personale della scuola.
Alla manifestazione hanno aderito anche Rete degli Studenti Medi, Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza.
A La Tecnica della Scuola interviene Federico Allegretti, coordinatore della Rete degli Studenti Medi: “Aderiamo con entusiasmo allo sciopero, abbiamo lanciato per questo inizio di anno scolastico la campagna “Con l’acqua alla gola” con un duplice messaggio. Da una parte sensibilizzare l’opinione pubblica sul clima e i mutamenti ambientali che possono mettere a serio rischio la vita sulla Terra, dall’altra, invece, vogliamo lanciare un messaggio ai politici per chiedere di fare di più per la scuola. Clima e istruzione sono fortemente collegati e studenti istruiti sull’ambiente possono fare di più. Ci servono scuole verdi e sicure, più investimenti nella dispersione scolastica. Occorre fare di più e subito”.
Si sciopererà ogni venerdì finché non si otterrà qualcosa?
“Beh, sono sicuro che la lotta ambientale non verrà messa da parte. Questa generazione ha recepito il messaggio, non si può più scherzare. Credo proprio che se non cambierà qualcosa continueremo ad oltranza”.
E la circolare del ministro Fioramonti come la giudica?
“Un segnale positivo, ma occorre fare di più per il futuro della scuola e dell’ambiente”.
Dello stesso avviso è anche Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti: “Oggi è stato un successo strabiliante, più di un milione e mezzo di persone in piazza. Voglio dire però a tutti che lo sciopero è un diritto, non abbiamo bisogno di permessi del Miur o altro. Dobbiamo riprenderci il nostro futuro e non bastano le buone intenzioni. Servono fatti e mi auguro che il Miur non si limiti solo alla circolare con cui dà il via libera all’assenza giustificata, ma che cancelli anche l’accordo per far fare l’alternanza scuola/lavoro nelle multinazionali che inquinano il pianeta”.
Sarà il primo venerdì di protesta di molti altri?
“Sì, assolutamente sì, non ci vogliamo fermare e torneremo ogni venerdì a presidiare le piazze. A novembre ci sarà in discussione la legge di Bilancio e speriamo che Fioramonti riesca a tradurre in fatti e investimenti le parole di conforto di questi primi giorni di mandato. Noi, come Unione degli Studenti, saremo in prima fila per tutelare i diritti degli studenti e tutti i giovani italiani”.
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