Il movimento per il clima Fridays For Future, ispirato da Greta Thunberg, è tornato in piazza venerdì in 160 città italiane, per il terzo Sciopero globale del clima, dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio.
Allo sciopero hanno aderito numerosi sindacati e anche il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha invitato tramite una circolare i dirigenti scolastici considerare giustificate le assenze degli studenti che partecipano alle manifestazioni.
Gli studenti delle scuole superiori e delle università sfilano in corteo in diverse città e al loro fianco ci sarà anche parte del personale della scuola.
Al Miur si è tenuta una lezione speciale con i ragazzi di 10 istituti provenienti da tutta Italia per l’incontro Ambiente: la lezione più importante. Gli studenti presenteranno i loro progetti: ci saranno poesie a tema ma anche robot che filtrano l’acqua trattenendo gli oli inquinanti e i droni e gli umanoidi addestrati al monitoraggio dei sistemi ambientali.
Roma
Piazza della Repubblica a Roma si è riempita di migliaia di ragazzi, giunti per il corteo organizzato in occasione dello sciopero. Il clima è festoso, i ragazzi espongono manifesti e striscioni, molti in inglese, che denunciano l’emergenza climatica. Allo sciopero globale, ideato per sollecitare politiche contro i cambiamenti climatici, stanno partecipando studenti di ogni età.
Firenze
Circa diecimila persone, per lo più studenti, ma anche professori e genitori, sono partiti da Piazza Santa Maria Novella, a Firenze, per il terzo sciopero mondiale per il clima. I manifestanti sfilano lungo le strade del centro cittadino fino a piazza Santissima Annunziata.
Napoli
Bandiere, striscioni, strumenti musicali per ribadire la mobilitazione contro i mutamenti climatici (“Non rompeteci il futuro”, “La Terra è una sola”) con una attenzione particolare verso la Terra dei Fuochi, la zona tra le province di Napoli e Caserta spesso al centro dell’attenzione per l’emergenza ambientale dovuta ai roghi tossici e allo smaltimento illegale di rifiuti. “Basta roghi e veleni”, si legge su uno striscione portato in corteo dagli studenti di Giugliano. Il corteo percorre le strade del centro di Napoli per concludersi in piazza Dante.
Bari
A Bari un corteo animato soprattutto da studenti, sindacati e associazioni ambientaliste si è mosso dal teatro Petruzzelli e attraverserà le vie del centro passando anche dall’ex Fibronit, fabbrica che produceva materiali edilizi in amianto e che ora, dopo i lavori di bonifica, diventerà un parco urbano. Sui tanti cartelloni con messaggi sulla salvaguardia dell’ambiente, si legge “Il ghiaccio sciolto si’, ma solo nel mio mojito”, “Piu’ panzerotti, meno gasdotti” e “Life in plastic is not fantastic”.
Milano
“Milano presente, è in piazza per l’ambiente”, è il coro scandito in piazza Cairoli, nel centro del capoluogo lombardo, dai giovani che compongono il corteo del movimento per il clima “Fridays For Future”, ispirato dall’attivismo di Greta Thunberg. In testa al corteo c’è un risciò addobbato con cartelli di cartone pieni di slogan per l’ambiente. Secondo un portavoce del FFF Milano, i manifestanti scesi per le strade del capoluogo lombardo sono 150mila.
Genova
Sono circa in 10mila i manifestanti in strada a Genova nel terzo Global climate strike, secondo il primo dato delle forze dell’ordine. I partecipanti sono talmente tanti che non è stato possibile fare il flash mob, inizialmente previsto al momento del passaggio davanti alla sede del Comune a Palazzo Tursi.
Palermo
Attimi di tensione al corteo degli studenti a Palermo. Un gruppo di circa 30 persone, vestite di nero, ha cercato di spezzare in due il lungo serpentone giunto all’altezza dell’ex palazzo del Msi, nella zona di via Ruggero Settimo, causando il panico tra i partecipanti. Molti dei presenti, anche genitori con i figli delle scuole medie, hanno rischiato di rimanere schiacciati contro un cantiere della metropolitana. I manifestanti hanno poi iniziato a scappare e sono entrati in azione gli agenti in assetto antisommossa.
Torino
Anche a Torino migliaia di ragazzi sono scesi in strada per partecipare alla manifestazione Fridays for future, indetta per protestare contro il disinteresse dei governi verso l’emergenza climatica. I giovani al momento si stanno radunando in corteo dietro a uno striscione che reca la scritta: “Cambiamo il sistema non il clima”.
Cagliari
Sul profilo Facebook di Fridays For Future Italia vengono spiegate così le tre rivendicazioni:
1) Fuori dal fossile: raggiungimento dello 0 netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030, per restare entro i +1.5 gradi di aumento medio globale della temperatura.
2) Tutti uniti, nessuno escluso: la transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale, utilizzando come faro il principio della giustizia climatica.
3) Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza: valorizziamo la conoscenza scientifica, ascoltando e diffondendo i moniti degli studiosi più autorevoli di tutto il mondo. La scienza ci dice da anni qual è il problema e quali strumenti servono per risolverlo. Ora spetta alla politica il compito di agire”.
La settimana è cominciata venerdì 20 settembre, con manifestazioni in 130 paesi nel mondo: secondo gli organizzatori, hanno coinvolto 4 milioni di persone complessivamente.
Gli attivisti italiani hanno scelto di fare lo sciopero il 27, insieme ad altri 26 paesi: Nuova Zelanda, Thailandia, Myanmar, Mali, Eswatini, Gambia, Sudan, Arabia Saudita, Yemen, Ungheria, Slovenia, Grecia, Olanda, Belgio, Svizzera, Svezia, Spagna, Portogallo, Canada, Isole Vergini (Usa), Argentina, Venezuela, Aruba, Ecuador, Guam, Honduras.
A Montreal in Canada sarà presente anche Greta Thunberg.
Lunedì scorso il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha inviato una circolare alle scuole invitandole “pur nella loro autonomia, a considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico”.
La decisione del Miur, sullo sciopero, ha scatenato una catena di reazione tra chi è d’accordo con la decisione del ministero e chi invece è contrario e parla di “bigiata di massa”.
Da precisare, però, come fatto più volte nelle ultime ore da Fioramonti, che il Miur ha solo consigliato ai dirigenti scolastici di considerare assenza giustificata lo sciopero 27 settembre, in realtà, in ottemperanza all’autonomia scolastica, spetterà ai collegi dei docenti stabilire se considerare o meno le assenze degli alunni in occasione della manifestazione.
Così come segnala la Flc Cgil, in un’ utile scheda, la legge 146/90 prevede che in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali (tra cui la scuola) il Dirigente del servizio (il Dirigente scolastico) formi un gruppo minimo (contingente) di lavoratori che non sciopera per garantire le prestazioni indispensabili (o servizi minimi).
Nella scuola si formano contingenti solo per il personale ATA o gli educatori di convitti o educandati e solo in determinate circostanze. Non è previsto alcun contingente per i docenti.
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