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Sciopero 29 novembre, per Valditara era immotivato: il 95% dei lavoratori è andato a scuola, qualcuno rifletta. Poi torna a parlare di immigrati

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Sullo sciopero del comparto scuola del 29 novembre, proclamato da Cgil, Uil e sindacati di base contro i tagli e la mancanza di risorse per la scuola nella Manovra 2025, sebbene degli istituti siano rimasti chiusi e in alcune zone le adesioni abbiano toccato il 70%, per il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara valgono i numeri ufficiali: questi, seppure parziali, dicono che gli scioperanti nella scuola si sono fermati al 5,66% Sono dati che “parlano da soli” ha esclamato il Ministro.

I numeri – ha precisato Valditara il 30 novembre a Rho, in provincia di Milano, a margine dell’inaugurazione dell’Artigiano in Fiera – “ci sono stati trasmessi dalle scuole alle 18 di ieri sera: i dirigenti scolastici che hanno aderito sono l’1.48%, i docenti il 5,55%”.

“Evidentemente – ha proseguito il Ministro – lo sciopero è stato proclamato senza che ci fossero delle motivazioni adeguatamente sentite dal personale della scuola” e quindi “i risultati dovrebbero far riflettere chi ha proclamato lo sciopero“.

A proposito degli episodi di violenza crescenti, Valditara è tornato anche a parlare di immigrati irregolari: riferendosi agli accadimenti del quartiere milanese di Corvetto, il numero uno del Mim, ha sottolineato che “dobbiamo favorire un’immigrazione regolare e lottare contro la marginalità”. “Marginalità e irregolarità che generano in alcuni casi devianza – ha aggiunto – devono essere risolte o altrimenti rischiamo l’esplosione della conflittualità sociale”.

“La scuola – ha continuato- ha gli strumenti per fare tanto. Abbiamo investito per la prima volta 13 milioni di euro” per potenziare l’italiano e la cultura dei giovani “di primo arrivo, e in questo ci sono anche gli studenti arrivati clandestinamente”.

Quindi, Valditara ha confermato che il prossimo anno il dicastero bianco di Viale Trastevere avvierà “dei corsi di potenziamento della lingua e cultura Italiana per gli studenti di primo arrivo”, quindi che non parlano e comprendono l’italiano, “per favorire l’inserimento e la lotta alla marginalità sociale. Quest’anno, solo con le risorse stanziate raggiungeremo 30mila ragazzi”, ha concluso il Ministro.

Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere il discorso che lo stesso ministro Valditara aveva fatto durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin. Le discussioni erano culminate con il botta e risposta con Gino Cecchettin, presidente dalla Fondazione e della figlia Elena.

Il Ministro replicò alle critiche con una lunga precisazione: “Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati. Ho detto una cosa diversa, che nel nostro Paese è in atto un fenomeno di aumento delle violenze sessuali, che sono un altro fenomeno molto triste. I dati sono purtroppo inequivocabili e mi dispiace che qualcuno li abbia alterati o non li abbia conosciuti”.

“C’è un aumento preoccupante delle violenze sessuali. E che cosa ho detto? Ho detto che a queste violenze sessuali contribuisce anche, è importante l’anche, la marginalità e la devianza conseguenti a una immigrazione irregolare. Allora non ho detto che è l’immigrato che è causa di questo, ho detto la marginalità e la devianza”, aveva tenuto a dire Valditara.