Home Attualità Sciopero 31 ottobre al 5% con polemiche Unicobas-Usb. Ma ci sono già...

Sciopero 31 ottobre al 5% con polemiche Unicobas-Usb. Ma ci sono già altri 3 scioperi pronti (15 e 29 novembre e 13 dicembre)

CONDIVIDI

C’è soddisfazione, da parte sindacale, sull’esito dello sciopero del 31 ottobre scorso.
Un po’ tutti rilevano che rispetto ad altre proteste precedenti c’è stato un aumento delle adesioni.
Ma non mancano le polemiche, anche pesanti, fra i sindacati.

Lo sciopero del 31 ottobre – sottolinea Unicobas – ha rappresentato un momento significativo nel panorama delle proteste in Italia, soprattutto per quanto riguarda il settore dell’Istruzione. Il risultato finale – aggiunge il segretario generale Stefano d’Errico – potrebbe arrivare al 7%; se così fosse sarebbe un segnale di risveglio per il mondo della scuola, soprattutto se si considera che – conclude d’Errico – in passato persino gli scioperi indetti da tutte le maggiori sigle sindacali (CGIL, CISL, UIL, SNALS, Gilda, ANIEF) avevano faticato a superare l’1% di adesione.
In altre aree del pubblico impiego, mobilitate dallo sciopero indetto dall’Unione Sindacale di Base (USB), i numeri sono rimasti relativamente bassi, con l’unica eccezione delle Funzioni Centrali (9,6%). Ad esempio, solo il 2,82% dei Vigili del Fuoco ha aderito alla protesta, mentre i dati per il settore Sanità e le Regioni a statuto speciale si sono attestati rispettivamente su un modesto 0,59% e 0,58%.

La giornata di sciopero è stata però segnata da tensioni interne al fronte sindacale.
“Siamo costretti – rende noto l’Unicobas con un comunicato ufficiale – a segnalare il comportamento inaccettabile dell’Unione Sindacale di Base che, pur avvertita della nostra presenza a Roma sotto il Ministero della Funzione Pubblica, forte del numero dei suoi iscritti nel pubblico impiego, ha negato la parola all’Unicobas che, a fine mattinata, per protesta ha abbandonato la piazza. Un inaudito comportamento “proprietario” che, dopo 35 anni di relazioni corrette e numerose battaglie comuni, segna un punto di caduta che si commenta da solo”.
“Ben differente –
fa rilevare il segretario nazionale d’Errico – è stato il comportamento del nostro sindacato verso l’USB, ancora nel maggio scorso quando, peraltro senza condivisione del percorso avviato per scioperare contro l’Autonomia differenziata (prima che l’approvassero), l’USB ha chiesto di intervenire sotto il Ministero dell’Istruzione alla manifestazione organizzata dall’Unicobas (con il concorso dei Cobas Scuola), ed ha potuto farlo prendendo la parola almeno 3 volte”.

Al di là delle polemiche interne allo schieramento del sindacalismo di base, resta il fatto che lo sciopero sembra aver colto nel segno.
Si tratta adesso di capire come andranno le prossime proteste, a partire da quella del 15 novembre proclamata dall’Anief, fino allo sciopero generale Cgil e Uil, a cui si è aggiunta in queste ore la CUB. Ancora più indecifrabile risulta lo sciopero generale proclamato per l’USB per il 13 dicembre.