Arrivano i primi commenti sullo sciopero nazionale della scuola proclamato dai sindacati di base (Cub Sur, Cobas Scuola, Usb, Unicobas e Cobas scuola Sardegna e Saese).
Intanto va segnalato che secondo i primi dati resi noti dal Ministero la protesta avrebbe coinvolto l’uno per cento del personale della scuola, dato che diversi responsabili nazionali dei sindacati che aveva proclamato lo sciopero considerano accettabile.
Alfonso Natale, coordinatore nazionale della Cub, non ha dubbi: “La protesta è solo all’inizio”.
L’elenco delle rivendicazioni è lungo: “Si devono subito aprire cantieri in ogni scuola per metterle a norma. Servono la stabilizzazione immediata dei precari, il rinnovo del contratto con consistenti aumenti salariali per il personale il cui stipendio è fermo da troppi anni, l’internalizzazione dei servizi affidati all’esterno e la stabilizzazione del personale Covid (docenti e Ata)”.
“Dopo il riuscito sciopero di ieri – afferma Marcello Pacifico, segretario nazionale Anief – ci dichiariamo già ora pronti ad un altro stop: Anief andrà avanti con la mobilitazione fino a quando l’assurda riforma del reclutamento e della formazione-valutazione degli insegnanti, inclusa nel Pnrr, non sarà pesantemente cambiata in Senato”.
Intanto lunedì pomeriggio si svolgerà presso il Ministero del Lavoro il tentativo di conciliazione richiesto dai sindacati maggiormente rappresentativi.
E siccome, quasi certamente, il tentativo di conciliazione non andrà a buon fine già nella serata di lunedì o al più tardi nella giornata successiva si conoscerà la data scelta dai sindacati del comparto per un nuovo sciopero della scuola.
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