Come abbiamo già scritto, per oggi, 7 dicembre 2023, è stato proclamato lo sciopero nazionale del comparto scuola proclamato da Cobas Scuola Sardegna, organizzazione sindacale indipendente che opera prevalentemente in Sardegna ma con rilevanza nazionale. Questo è stato comunicato dal ministero dell’Istruzione e del Merito con una nota datata 1 dicembre.
Le motivazioni dello sciopero
Lo sciopero è stato proclamato per protestare contro il dimensionamento scolastico e il disegno di legge di bilancio del Governo, contro l’autonomia differenziata, contro INVALSI, l’ultimo contratto scuola e la guerra. Si ha l’obiettivo inoltre di spingere verso la modifica della Legge Fornero e della Legge Dini e l’immissione in ruolo di tutti i precari con almeno tre anni di servizio.
Il dimensionamento – secondo Cobas Sardegna – provocherebbe lo smantellamento del sistema scolastico in molte aree del territorio nazionale in quanto che “non tiene in alcun conto le specificità dei territori, prevede la creazione di Istituti monstre ingestibili e la perdita di migliaia di posti di lavoro”.
Nel “pacchetto” della protesta c’è anche “la scuola della delirante didattica delle competenze addestrative e della digitalizzazione selvaggia, con lo sperpero dei denari del PNRR”.
LEGGI IL DOCUMENTO DI COBAS SCUOLA SARDEGNA
Lo sciopero del 17 novembre
Lo scorso 17 novembre è stato proclamato sciopero da Cgil e Uil per chiedere di cambiare la manovra e le politiche economiche e sociali del Governo, nella giornata internazionale degli studenti, l’International student’s day.
A ben vedere gli ultimi dati sull’adesione allo sciopero tra i lavoratori della scuola si attestano su una percentuale un po’ più alta, attorno al 6%, ma non tali da cambiare i giudizi. Valditara ha detto di avere “massimo rispetto per chi oggi ha scioperato” segnalando però anche “che l’adesione allo sciopero nella scuola è stata molto bassa. Si configura il clamoroso insuccesso dell’iniziativa di alcuni sindacati”.