Il M5S l’ha presa male: lo sciopero appena annunciato dai sindacati maggiori per l’ultimo giorno di scuola (chiedono prima di tutto tra i 4 e i 5 miliardi per il ritorno di massa in aula a settembre) viene considerato una decisione da “irresponsabili”.
Una decisione contro la scuola
“È davvero incomprensibile – ha detto l’on. Gianluca Vacca – che alcune sigle sindacali pensino di indire lo sciopero generale nel comparto scuola in questo momento, e non soltanto perché siamo ancora alle prese con le conseguenze della pandemia e con la gestione di una delicata fase di riapertura. Quello che meraviglia è che una decisione del genere, evidentemente pretestuosa e non certo nell’interesse della comunità scolastica, arrivi mentre la ministra Azzolina e la maggioranza di governo hanno fatto il massimo sforzo per reperire risorse importanti, 1,45 miliardi soltanto nel decreto Rilancio, e per arrivare ad assumere 80.000 docenti”.
Grande impegno per ripartire
L’on. Vacca sostiene che “c’è un Paese intero concentrato sulla qualità della didattica e sulla sicurezza, famiglie e personale scolastico che hanno fatto uno sforzo immane per assicurare che le lezioni proseguissero sia pure a distanza e con tutte le difficoltà del caso; si stanno per svolgere gli esami di maturità in presenza con un imponente dispiegamento di risorse e mezzi; si sta organizzando e condividendo ogni scenario possibile per il rientro a scuola a settembre in massima sicurezza. Davanti a un impegno di questa portata, per il quale siamo profondamente grati a tutti i soggetti coinvolti, annunciare uno sciopero generale è a dir poco irresponsabile, anche perché da parte nostra e della ministra Azzolina non c’è mai stata alcuna chiusura al dialogo e al confronto e non sono mancate mediazioni che contemperassero le varie richieste ed esigenze”.
In realtà, da alcuni mesi i rapporti tra la ministra dell’Istruzione con le organizzazioni sindacali risultano tutt’altro che idilliaci.
“La verità – secondo Vacca – è che si sciopera per non aver ottenuto la sanatoria al posto di un concorso per i docenti precari, concorso che tutela la qualità e il merito e che comunque tiene conto dell’esperienza maturata”.
Sui concorsi non si torna indietro
Dura la nota anche degli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato: si tratta, però, di una decisone che” non sorprende. Tutte queste settimane durante le quali abbiamo lavorato al testo del decreto sono state caratterizzate da pressioni molto forti, che hanno visto i sindacati in prima linea sul fronte dell’opposizione ad una vera prova, selettiva e meritocratica, per l’assunzione e la stabilizzazione docenti precari. Su questo punto non si torna indietro, se ne facciano una ragione”.
“Già un miliardo è stato stanziato, e un altro miliardo e mezzo è previsto con le misure contenute nel decreto Rilancio. Ovviamente, come ha già detto la ministra, lavoreremo per ottenerne di ulteriori. Ma indire uno sciopero davanti a un impegno così importante e soprattutto, in un contesto così delicato e precario determinato dall’emergenza coronavirus, è una scelta incomprensibile e fuori luogo”