Lo sciopero dell’8 marzo ha visto una partecipazione per niente alta fra il personale scolastico, che sembrava intenzionato a scendere in piazza per i diritti delle donne e non solo.
Infatti, in base ad un’indagine fatta dal Ministero dell’Istruzione, nella tarda mattinata dell’8 marzo su un campione del 60% delle scuole italiane, circa 5000 istituti, il Miur ha rilevato soltanto il 2,5% di partecpazione alle manifestazioni organizzate dai sindacati.
Ricordiamo che è stata l’USB a promuovere l’iniziativa, che aveva l’obiettivo con questa protesta “di dire basta alla violenza maschile sulle donne, alle discriminazioni di genere, alle molestie nei luoghi di lavoro, ai femminicidi, alle discriminazioni salariali, alla precarietà”.
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Cgil, Cisl e Uil hanno invece scelto di aderire alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (Ces) dedicate quest’anno al tema della disparità salariale tra uomini e donne ma senza scioperi. “Non abbiamo ritenuto – sottolinea la segretaria della Cisl Scuola Lena Gissi, di indire scioperi dimostrativi che avrebbero creato solo divisioni nel mondo del lavoro e disagi ai cittadini, snaturando il significato di questa ricorrenza”.
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