L’Anief rompe gli indugi e cerca di portare all’incasso il consenso che sta raccogliendo grazie al risultato del ricorso “anti-code” vinto nei confronti del Miur: il giorno 20 i docenti precari e di ruolo sono chiamati ad aderire allo sciopero nazionale proclamato dall’Associazione stessa, sciopero – a dire il vero – non ancora segnalato nel sito ufficiale dell’Anief ma indicato con precisione nel sito della Commissione Nazionale di Garanzia (per la precisione, la comunicazione dello sciopero risulta pervenuta alla Commissione il 12 ottobre).
Nella stessa giornata ci sarà anche una manifestazione, indetta sempre dall’Associazione, nei pressi del Ministero dell’Istruzione.
La prossima settimana in realtà sarà piuttosto “calda” perché il 23 docenti e non docenti sono chiamati a scioperare dai Cobas che hanno indetto uno sciopero generale (ed è per questo che la Commissione non ha trovato nulla da ridire sulla decisione dell’Anief: i due scioperi possono coesistere a breve distanza di tempo proprio perché quello dei Cobas è generale, mentre quello del 20 ottobre riguarda solo la scuola e per di più non tutto il personale, ma solo i docenti).
Molto chiaro il programma sul quale i Cobas invitano allo sciopero docenti e Ata: “No ai tagli, alle controriforme Tremonti-Gelmini, all’espulsione dei precari e ai ‘contratti di disponibilità’, alla legge Aprea, alle cattedre oltre le 18 ore”, sì invece a “massicci investimenti nella scuola pubblica, assunzione dei precari/e su tutti i posti vacanti, significativi aumenti salariali per docenti ed Ata”.
Anche i Cobas organizzano una manifestazione e il portavoce nazionale Piero Bernocchi annuncia che “il popolo della scuola pubblica, insieme agli altri lavoratori/trici, riempirà le strade di Roma con un grande corteo, che partirà alle 10 da Piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza San Giovanni”.
Difficile prevedere se gli scioperi Anief e Cobas avranno un risultato molto migliore di quello dell’Unicobas del 9 ottobre che, secondo il Miur, ha visto la partecipazione di un 2% scarso dei dipendenti del comparto scuola.
Intanto continua la polemica a distanza fra la Cgil e gli altri sindacati sulla questione delle elezioni delle Rsu.
La Flc sta cercando di presentare proprie liste un po’ dovunque, mentre gli altri sindacati, per ora, stanno a guardare.
L’Unicobas però ha già fatto sapere che intende presentare le proprie liste, mentre i Cobas polemizzano vivacemente con la Cgil che – insieme con gli altri sindacati definiti “concertativi” – avrebbe voluto un meccanismo che non consente ai sindacati di base di svolgere assemblee per presentare le proprie liste: “Queste sono le vere offese alla democrazia, altro che un anno di rinvio !” denuncia Piero Bermocchi.