Categorie: Politica scolastica

Sciopero anti-Invalsi: un successo secondo i Cobas

Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, commenta duramente quanto è accaduto in questi due giorni di sciopero contro le prove Invalsi (e non solo).

“Termina oggi – dichiara Bernocchi – la prima fase dell’insensato rito Invalsi con un successo dello sciopero alle elementari, malgrado centinaia di abusi e illegalità da parte dei presidi, a volte avallati anche da docenti già sottomessi al potere del padrone”.
Ma quali sarebbero gli abusi di cui parla il portavoce dei Cobas?
L’elenco è lungo: docenti in sciopero sostituiti illegalmente e genitori intimoriti con pesanti pressioni affinché non tenessero a casa i figli; “in tanti istituti – aggiunge Bernocchi – i presidi-padroni,  suggestionati e supportati dal “renzismo”, ne hanno fatte di tutti i colori per costringere docenti e famiglie a svolgere i grotteschi e distruttivi indovinelli, a tante/i docenti è stato cambiato l’orario di servizio o le classi nelle quali prestarlo, o sono stati sostituiti durante i quiz da altri insegnanti ‘collaborazionisti’, con ciò commettendo una grave attività antisindacale”.
C’è da dire che sulla possibilità di sostituire i docenti in sciopero era intervenuta nei giorni scorsi la stessa Cisl-Scuola che in una propria nota aveva precisato che tale pratica non è affatto azione antisindacale ma semplicemente esercizio del potere organizzatorio del dirigente scolastico.
Bernocchi per parte sua insiste e paral di situazioni di palese illegalità che quanto prima verranno portare all’attenzione dei giudici del lavoro.
“Malgrado queste inqualificabili pressioni – sottolineano però i Cobas –  in migliaia di classi il boicottaggio ha funzionato grazie al contributo di docenti  e genitori che non si sono piegati e in molte scuole i quiz non si sono svolti o sono stati ‘somministrati’ con un numero ridicolo di alunne/i presenti”.
Per il momento non si conoscono ancora le percentuali ufficiali dello sciopero che potrebbe aver toccato punte del 5-6% in alcune grandi città (Roma,Napoli, Bologna) e in Sardegna.
Ma Bernocchi ricorda che in questi giorni si è visto solo il primo tempo del film.
La vera “battaglia” ci sarà il prossimo 12 maggio, quando è previsto lo sciopero generale di tutto il comparto scuola proclamato da Cobas, Unicobas e Gilda.
Per tirare le somme bisogna quindi aspettare ancora una settimana.

Reginaldo Palermo

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