La giornata ha bloccato il Paese, accompagnata da nord a sud dallo slogan “Così non va”, tra caos trasporti e disagi. E scontri a Torino, Milano e Roma, ma in cortei di gruppi di autonomi e movimenti per la casa. L’adesione media allo sciopero generale è stata superiore al 60%, sempre secondo i dati di Cgil e Uil.
Centinaia i voli cancellati (oltre 300 solo a Fiumicino) e treni non garantiti fermi (in media il 50%), metro chiuse e autobus in deposito (oltre il 70%, con punte del 90%).Traffico rallentato, se non in tilt, nelle città. I cortei sono sfilati per lo più senza problemi.
Scontri e tensioni si sono registrati a Torino tra gli autonomi e le forze dell’ordine (fermate nove persone e feriti due poliziotti); a Milano al corteo dello sciopero sociale con molti studenti (undici i contusi tra le forze dell’ordine); a Roma con i movimenti per la casa che hanno occupato uno stabile con conseguenti cariche (una decina i feriti e due arrestati). Episodi di violenza che la Cgil “condanna con fermezza”, che non sono “associabili alle pacifiche manifestazioni” del sindacato. Proprio da Torino, al termine della sua visita alla città, è arrivato il richiamo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al “rispetto reciproco” tra le prerogative di governo e sindacati.
“Continueremo a contrastare le scelte sbagliate” del governo “per avere una prospettiva di lavoro in questo Paese”, che è la vera “emergenza”: un lavoro di qualità, di diritti e di tutele, ha detto fra le altre cose dal palco di Torino, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
“Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta”, ha detto il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, dal palco di Roma.
Un messaggio, infine, alla Cisl, non in piazza con Cgil e Uil: “Ci dispiace che non ci sia”, ha detto Camusso, ma la battaglia è anche per loro.