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Sciopero Cobas contro la scuola-quiz: 9, 10 e 16 maggio

Nel comunicato, i Cobas denunciano il tentativo dell’Invalsi di spostare i test alle superiori dall’8 maggio al 15, allontanandole il più possibile dai giorni (9-10-11) in cui si svolgeranno alle elementari e alle medie ,per non farlo coincidere con le loro manifestazioni di protesta.
Ma, continua il comunicato Cobas, dopo avere scoperto che anche il 15 è impegnato in Sicilia con la festa dello Statuto autonomistico,  la data è stata ulteriormente traslata al 16 maggio, dopo aver “scoperto” solo un paio di giorni fa che in Italia ci saranno elezioni amministrative a ridosso dell’8 maggio.
Però, resta in piedi l’ipotesi che si stia creando ad arte la massima confusione per intralciare lo sciopero (abbiamo cambiato per la terza volta l’indizione e il materiale di propaganda) nelle superiori, essendo prevedibile che le proteste vi avranno la maggior visibilità anche grazie alle organizzazioni di studenti insieme ai quali manifesteremo e sciopereremo in tante città.
I COBAS confermano lo sciopero e, tenendo conto che, in base all’Accordo attuativo nella scuola della legge 146/1990 del 3 marzo 1999, “ciascuna azione di sciopero non può superare per ciascun ordine e grado di scuola i due giorni consecutivi”, invitano docenti ed ATA a scioperare per l’intera giornata il 9 maggio alle elementari, il 10 maggio alle medie, e il 16 maggio alle superiori per protestare contro una scuola-quiz e una scuola-miseria che distruggono materialmente (tagli di scuole e posti di lavoro, licenziamenti di precari, blocchi di stipendi e scatti di anzianità, furto di pensioni, riduzione degli investimenti) e culturalmente l’istruzione, riducendola a infarinatura di nozioni general-generiche, valutate con quiz, e trasformando i docenti in “produttori” di manovalanza precaria e indifesa.
I cobas tuttavia insistono nel sottolineare che:  i quiz Invalsi restano non obbligatori per i docenti e per gli studenti, nonostante la frasetta inserita arbitrariamente nel Decreto Semplificazioni che li giudica “attività ordinaria”. Ogni attività “ordinaria” al di fuori delle lezioni e dei Collegi docenti o Consigli di classe (ad es. gite scolastiche) va decisa dagli Organi collegiali, non va svolta necessariamente in orario di servizio e non comporta obbligo per docenti, ATA o studenti.
Diffidiamo infine i presidi,
aggiunge il comunicato,  dal sostituire gli scioperanti facendo ad esempio gestire ad altri i quiz durante le ore in cui il docente in sciopero avrebbe avuto lezione nella tale classe. Una azione del genere, configurandosi chiaramente come attività anti-sindacale, provocherebbe da parte nostra la denuncia alla magistratura di tale comportamento e dei suoi responsabili.

Pasquale Almirante

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