In 60 città mobilitazioni contro la Didattica a Distanza da parte di studenti e docenti, per chiedere la riapertura in presenza, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’università non oltre il 7 aprile.
La mobilitazione indetta da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero proclamato dai Cobas, a cui ha dato la sua adesione il Coordinamento Nazionale Precari Scuola.
Dunque le mobilitazioni per la riapertura delle scuole si intensificano, dando così un segnale di insofferenza nei confronti della Dad e dei ritardi che la nostra scuola ha accumulato negli anni, forse troppi.
Le mobilitazioni nelle principali città si sono svolte a Roma, a Napoli, a Firenze mentre a Milano né prevista una alle ore 17.30
Priorità alla Scuola, con la mobilitazione nazionale, chiede che una parte consistente del Recovery Fund sia riservata al rilancio della Scuola pubblica: servizi educativi per l’infanzia, scuola dell’obbligo, superiori di secondo grado, dal nido all’università, il diritto allo studio deve essere tra le vere priorità del Paese.
E ancora il potenziamento di tutto il personale scolastico, con un piano di assunzioni e di stabilizzazione dei docenti precari, adeguamento degli spazi e degli edifici scolastici, con ripristino di vecchi edifici e realizzazione di nuovi.
Chiede inoltre di garantire un incremento della spesa pubblica annua portandola almeno ai livelli della media europea, pari al 5% del PIL.
Secondo i promotori della manifestazione, il primo urgente provvedimento di riforma riguarda l’immediata riduzione del numero di alunni/e per classe, fissando un tetto massimo di venti, abolendo ogni possibilità di accorpamento per le classi successive.
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