I “Partigiani della scuola pubblica” aderiscono allo sciopero generale indetto per giorno 18 marzo 2016. L’adesione a tale sciopero è un atto dovuto in quanto si condividono pienamente tutti i motivi che lo hanno generato:
contro le politiche di un governo che agisce palesemente contro i DIRITTI dei cittadini e delle persone.
NO! Agli interventi militari che tendono a sfruttare paesi e persone in nome della lotta al terrorismo.
NO! A chi cerca di limitare in qualsiasi modo il diritto allo sciopero. NO! A tutti quegli interventi legislativi , come il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18, che nei fatti legalizzano lo sfruttamento dei lavoratori, la precarizzazione e la mancanza di tutele.
NO! Al blocco dei contratti che affamano sempre di più i lavoratori, privandoli della loro dignità.
NO! Al “pareggio di bilancio” in Costituzione che legalizza la possibilità di limitare taluni diritti costituzionalmente riconosciuti, come ad esempio il diritto alle tutele della salute e quello alla gratuità dell’istruzione.
NO! Alla violenza del mare e del territorio.
NO! Alla “Deforma della scuola” (Legge 107/2015 cosiddetta “Buona Scuola”) che ha tolto speranza di formazione agli studenti, danneggiandoli clamorosamente con la farsa delle “buone pratiche dell’alternanza scuola/lavoro” che non offre nuove possibilità, bensì priva gli alunni della loro libertà di autodeterminarsi nella propria formazione ed in base alle proprie reali attitudini. Ha offeso la dignità professionale dei docenti, che saranno sottoposti al potere dei Dirigenti scolastici i quali direzioneranno le scelte didattico-educative delle scuole all’interno di giochi di potere che proietteranno la scuola pubblica verso l’ingerenza dei privati.
I Partigiani della scuola pubblica si proclamano pronti alla mobilitazione generale, in difesa dei diritti, della dignità, del futuro di tutti. Verso il 18 MARZO 2016 in collaborazione con tutte le categorie di lavoratori… per una presa di coscienza condivisa, per una lotta condivisa, per un successo che deve assumere consapevolezza dal basso.
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