Categorie: Riforme

Sciopero del 19 dicembre, nella Scuola ha aderito meno dell’8%

Nel comparto scuola non ha superato la soglia dell’8 per cento lo sciopero del 19 dicembre indetto da Cgil, Cisl e Uil, a cui si sono aggiunte le altre sigle più rappresentative del settore (Snals e Gilda). A comunicarlo, all’indomani della mobilitazione contro la manovra Monti “salva-Italia”, è stato il dipartimento della Funzione pubblica, sulla base dei dati pervenuti dai due terzi delle strutture pubbliche.
Certo, non si può parlare di un flop. Ma nemmeno di una grande risposta. Il motivo del risultato poco esaltante (per l’esattezza pari al 7,94 per cento di adesioni rispetto al personale in servizio) non si può tuttavia neanche rintracciare nella scelta fatta dai sindacati di categoria di far incrociare le braccia docenti e Ata solo per un’ora: la media riscontrata nella Scuola, infatti, è molto vicina a quella di tutto il pubblico impiego (9,19 per cento). Ma non solo: i dipendenti di altri rami della pubblica amministrazione, come l’Università, dove lo sciopero è stato indetto per l’intera giornata hanno racimolato poco più della metà delle adesioni (del 4,83 per cento) riscontrare nel settore istruzione.
Inutile quindi pensare che la modesta adesione sia legata formula. Va ricercata in altri fattori. Come il disamore che negli ultimi anni serpeggia, a seguito dei tagli incessanti di risorse e stato sociale, tra una fetta non indifferente di personale quando si parla di politica e di sindacato. Come il blocco degli stipendi, che ha di fatto reso economicamente sempre più sacrificante la decisione di scioperare. Come la spaccatura delle organizzazioni sindacali, solo da qualche giorno rientrata, che ha reso sempre meno convincenti le loro tesi prodotte dai sindacati. Un ridimensionamento, d’altronde, non solo d’immagine se si pensa che a distanza di 30 anni viene messo in discussione l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, uno dei baluardi legislativi, voluto proprio dai sindacati, nato per difendere i lavoratori dallo strapotere dei datori di lavoro.
Alessandro Giuliani

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