Il 5 maggio i lavoratori e le lavoratrici della scuola scendono in sciopero, un grande sciopero unitario che svuoterà gli istituti di ogni ordine e grado e riempirà le piazze non solo d’insegnanti e personale tecnico e amministrativo ma anche di studenti, di cittadini e cittadine.
Il più grande sindacato industriale del paese, la Fiom, parteciperà alle manifestazioni.
La lotta che chi vive e studia nella scuola pubblica è una lotta di tutte e di tutti è la stessa lotta che i metalmeccanici e le metalmeccaniche conducono contro il modello Marchionne, è la stessa lotta che bisogna continuare contro una politica del governo che taglia il lavoro e i diritti e concentra potere e risorse in poche mani.
Il forte appoggio che la Confindustria ha garantito a tutte le scelte contro la scuola pubblica dalla controriforma Gelmini a oggi dimostra il carattere generale, sotto il profilo sociale e politico, della lotta in corso.
Asservendo e svuotando la scuola pubblica, le classi dirigenti di questo paese si prefiggono l’obiettivo di colpire un’istanza democratica essenziale, di impedire la trasmissione alle giovani generazioni degli strumenti per comprendere criticamente la società, e al contempo vogliono garantirsi istituzioni formative completamente funzionali agli interessi di un sistema delle imprese che rincorre solo la competitività di prezzo.
Una scuola pubblica, democratica, dotata delle risorse necessarie per svolgere le sue funzioni è invece essenziale per una società più libera e più giusta ed anche rinnovare e qualificare l’apparato produttivo del paese.
Per questo è necessario suscitare nella lotta contro il disegno di legge di Renzi sulla scuola, così come contro il “Jobs act”, una mobilitazione che coinvolga tutto il mondo del lavoro e tutti i cittadini e le cittadine che non vogliono rassegnarsi a un paese dominato dall’arbitrio e dalla discriminazione.
Luca Cangemi Rsu Liceo Lombardo Radice – Catania
Iole D’Agostino Rsu St – Catania
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