La scuola pubblica è da più di 20 anni che subisce riforme e controriforme attuate dai governi di turno. La più devastante sicuramente la si può attribuire al Ministro Gelmini: riforma che ha precarizzato in poco tempo migliaia di docenti di ruolo e non ha prodotto risultati efficienti nell’assorbimento e quindi nel reclutamento di ruolo dei precari storici. Come se non bastasse la qualità della vita scolastica è precipitata tanto che assistiamo quotidianamente a fatti che testimoniano da nord a sud (tranne poche eccezioni che dovrebbero essere la regola) come la scuola cade a pezzi in termini stretti del termine e reali (continui tetti che crollano o soffitti che si frantumano sugli alunni e sui docenti) e poi assistere ad ogni avvio di anno scolastico a scuole non tinteggiate, sempre meno pulite, con impianti di riscaldamento fatiscenti e malfunzionanti, a servizi igienici carenti insomma una scuola senza soldi che non può gestire le occorrenze minime per svolgere attività scolastica. Ad aggravare questo stato si aggiunge anche il problema delle classi pollaio (determinate dal numero di alunni per classe stabilito dalla riforma in n. 25/26) e dalle classi ‘articolate’ (classi che si uniscono in alcune ore di didattica per sopperire alla mancanza di ore di cattedre dei docenti della disciplina e che costringono i docenti ad insegnare in classi con un numero che va da 30 a 35 alunni per ora di studio). Vogliamo parlare poi del lavoro di molte segreterie che non riescono a tenere l’amministrazione ordinaria perché, ogni anno, viene meno il numero di collaboratori e poi persone costrette sempre al turn over e senza sede fissa. Vogliamo parlare delle attività aggiuntive che rimangono spesso relegate solo a forme di recupero e di attività irrisorie.
E meglio non continuare e siccome tutto ciò non bastava il governo di turno ha pensato bene che le cose non vanno e che dobbiamo riformare questa scuola per renderla una #buonascuola. Non potevamo certo immaginare che si arrivasse a questo disegno diabolico che ha nascosto dietro tanti proclami e slogan di turno un decreto legge di scuola aziendalistica dove vengono precarizzati ancora di più i docenti di ruolo, dove i precari di tutti i tipi sono stati messi in disparte e dove si è pensato bene di gestire ogni scuola con il ‘buon padre di azienda’: il cosidetto padre padrone (Dirigente Sceriffo per fare il bello e il cattivo tempo) e perché non cancellare tutti i diritti della carta costituzionale riferiti ai lavoratori e agli insegnanti come il diritto al lavoro, alla libertà d’insegnamento e valore etico della professione e ancora dobbiamo subire cosa? Stipendi bloccati da 7 anni e classe docente più sottopagata d’Europa e il Ministro Giannini dice di non comprendere i motivi di questo sciopero e di questo malcontento. Come diceva il famoso Totò… ‘Ma mi faccia il piacere!’.
Caro Ministro venga in prima linea e venga a svolgere tutto quel certosino e laborioso lavoro di aula e di attività che gli insegnanti e tutto il personale della scuola rivolge ai nostri ragazzi che passano gli anni più importanti della loro vita di formazione con noi. Non vogliamo lezioni da nessuno e vogliamo svolgere il nostro lavoro con dignità e con le risorse che togliete continuamente a noi per elargire a vostro piacimento e a chi vi pare. Basta! Oggi abbiamo dimostrato finalmente che il popolo della scuola esiste ed è unito. Ora attendiamo con diligenza l’ascolto e il confronto per fare una buona riforma e che sia garante di una scuola pubblica e democratica!.
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