Come avevamo già segnalato in precedenza, gli scioperi a raffica del comparto scuola stanno creando un vero e proprio “ingorgo” che sta creando non pochi problemi applicativi del codice di autoregolamentazione.
Ed era inevitabile che, prima o poi, un sindacato incappasse nelle osservazioni della Commissione di Garanzia.
E’ del 18 ottobre la delibera della Commissione con la quale viene di fatto “bloccato” lo sciopero della Flc-Cgil del giorno 25.
Il sindacato di Pantaleo avrebbe infatti violato la norma sulla cosiddetta “rarefazione oggettiva” ossia l’impossibilità di proclamare scioperi che interessano il medesimo settore ad una distanza inferiore di 7 giorni.
La Commissione ha rilevato che lo sciopero della Flc è troppo vicino a quello generale proclamato dalla CUB per l’intera giornata del 29 ottobre.
A questo punto il sindacato di Pantaleo dovrebbe spostare la data dello sciopero, ma le date possibili sono molto poche: il 3 novembre, infatti, è già previsto uno sciopero dell’Anief e il 17 ce n’è un altro del Sisa. Sempre in base alla regola sulla rarefazione oggettiva lo sciopero Flc potrebbe essere spostato o al 10 novembre oppure dal 24 novembre in poi, in quanto fra una azione e l’altra devono intercorrere almeno 7 giorni.
Insomma, il programma “uno sciopero ogni 15 giorni” si sta sgretolando a causa delle iniziative di piccoli sindacati di base che sembra quasi che stiano cercando di coprire alcune date “strategiche” per togliere visibilità alla Flc.
Ma la questione è molto complicata anche perché la stessa Commissione di Garanzia ha contestato anche alla CUB una eccessiva prossimità allo sciopero Anief del 3 novembre; poiché però lo sciopero del 29 ottobre è generale, la CUB potrebbe dare esecuzione alla delibera della Commissione limitandosi ad escludere il comparto scuola dal proprio sciopero.
Ma a quel punto la Flc potrebbe forse avere nuovamente titolo a indire uno sciopero per il 25.
Insomma, un incredibile pasticcio sul quale qualche chiarimento risulta del tutto indispensabile.
Un fatto comunque è certo: nessuno degli scioperi proclamati fino ad ora ha superato il tetto del 6% delle adesioni (poco oltre il 5% è andato solo quello del giorno 8).
Scioperi con queste percentuali daranno ulteriore forza al piano del Ministero di progressiva riduzione di risorse finanziarie e umane nel settore della scuola.