Come i governi precedenti, anche l’esecutivo Draghi, nonostante l’enorme disponibilità di fondi europei, prosegue, con il PNRR e la legge di bilancio, nell’attacco al diritto all’istruzione e ai lavoratori/trici della scuola, visto che i provvedimenti sono caratterizzati da:
1) proposte salariali per il rinnovo del contratto (scaduto nel 2018) ridicole e offensive, come nel caso del premio per la “dedizione al lavoro”, che ricorda le campagne del ventennio;
2) nessuna stabilizzazione del personale precario, docenti e ATA;
3) nessun investimento nell’edilizia scolastica, con conseguenti problemi per la sicurezza, cresciuti ulteriormente con la pandemia;
4) nessuna riduzione strutturale del numero degli alunni/e per classe;
5) nessuno stop ai progetti di Autonomia differenziata con i quali si vuole regionalizzare l’istruzione, che anzi vengono di nuovo allegati alla Legge di bilancio.
In questo contesto, a fronte di una stragrande maggioranza di lavoratori/trici (intorno al 95%) che ha scelto di vaccinarsi, il governo, per nascondere incapacità e inefficienza, nonostante nelle scuole si stia lavorando regolarmente, impone la vaccinazione obbligatoria, che non tutela la sicurezza sul luogo del lavoro e di cui non si comprendono le motivazioni scientifiche. Determinando, così, una situazione paradossale per cui nelle aule sarà comunque presente una maggioranza di persone, gli alunni/e, non vaccinati, né controllati (per questi ultimi, sia chiaro, non si chiede la vaccinazione obbligatoria, che violerebbe il diritto all’istruzione). Al tempo stesso, riteniamo la campagna di vaccinazione e la sospensione dei brevetti strumenti indispensabili, anche se non unici, per combattere la pandemia
1) Stipendi europei, con il recupero del 20% circa del potere d’ acquisto perso negli ultimi decenni, senza alcuna differenziazione in base al presunto “merito” o “dedizione al lavoro”
2) Un piano straordinario di assunzioni, a partire dai “precari”, docenti (3 anni di lavoro) e ATA (2 anni)
3) Conferma e stabilizzazione dell’organico Covid docente e ATA
4) 20 alunni per classe, da ridurre a 15 con studenti diversamente abili
5) Formazione e aggiornamento in orario di servizio
6) Centralità della scuola nel PNRR, innanzitutto attraverso un piano straordinario per l’edilizia scolastica e la sicurezza
7) Ritiro di qualsiasi progetto sull’Autonomia differenziata
8) Ritiro dell’obbligo vaccinale
Esecutivo nazionale COBAS Scuola
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