Archiviato lo sciopero Cobas-studenti del 10 ottobre scorso (per la verità qua e là hanno partecipato anche docenti e Ata aderenti alla Cgil, come per esempio ad Aosta dove la componente di minoranza ha aderito ufficialmente) adesso si inizia a parlare dello sciopero generale del sindacalismo di base in programma per il prossimo 24 ottobre.
Questa volta ci sono Unicobas, che già aveva scioperato il 17 settembre, USB e ORSA.
La protesta non è limitata alla scuola perché l’obiettivo è di contrastare non solo il Piano Scuola ma anche il Jobs-act.
In realtà l’Unicobas punta il dito anche contro il piano di assunzioni, considerato in parte velleitario e in parte iniquo.
“Gli unici ‘beneficiari’ – sottolinea il segretario nazionale Stefano d’Errico – sono i precari delle GAE (anche quelli che rifiutano incarichi da anni): tutti gli altri (anche quelli con più anni di servizio), dovranno cambiare lavoro. Ma gli assunti risulteranno infine molti di meno anche rispetto alle GAE, perché il Governo ha deciso di far “sparire” i posti vacanti ed alla fine assumerà solo sul turnover dei pensionati, obbligando il personale di ruolo a sostituire gratis gli assenti (calcolo a debito dei giorni di chiusura delle scuole con la ‘banca delle ore’)”.
L’Unicobas mette in guardia anche dai rischi dell’organico funzionale: “Tutti i docenti perderanno la titolarità sull’istituto: con l’ ‘organico funzionale’ si verrà assegnati ad ‘una rete di scuole’, e uno dei Dirigenti di queste deciderà in quale si lavorerà e con che mansioni. Se necessario, il dirigente potrà obbligare il docente a sostituire gli assenti, anche in scuole diverse”.
Ma le critiche al piano “La buona scuola” non si fermano qui e si estendono ovviamente anche al capitolo più dibattuto, quello relativo al merito e alla carriera.
“ Gli insegnanti – denuncia d’Errico – passeranno la vita a raccogliere ‘crediti’ da inserire in un Portfolio ‘vagliato’ discrezionalmente dal ‘Nucleo di Valutazione’ di ogni scuola, che potrà operare in modo diverso dai ‘nuclei’ delle altre. Senza dimenticare che saranno aboliti tutti gli scatti di anzianità e rimarrà solo lo stipendio-base”.
In occasione dello sciopero del 24 ottobre i sindacati di base che lo hanno proclamato organizzano anche manifestazioni e cortei in più di 20 città italiane (l’elenco è lungo e si va da Roma a Milano, da Bari a Genova, da Cagliari a Trieste).
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