E’ in programma per domani 30 gennaio presso l’istituto superiore Regina Margherita di Torino uno sciopero di protesta contro la dirigente scolastica.
Lo sciopero è stato proclamato da CUB Scuola, insieme con la RSU di Istituto e con Flc-Cgil e Cisl-Scuola.
Lo sciopero rappresenta un caso più unico che raro, ma, evidentemente, la situazione del Regina Margherita è diventata davvero insostenibile, dal momento che la vicenda si trascina ormai da mesi.
Lo sciopero, infatti, era stato già indetto a dicembre, poi era stato sospeso e rinviato al 10 gennaio e, infine, spostato a fine gennaio.
“Quello di domani 30 gennaio – sottolinea Cosimo Scarinzi, segretario nazionale della Cub – è un evento che rimanda, nel caso particolare, a comportamenti fuor di misura di Marianeve Rossi, la dirigente contro la quale è stato indetto lo sciopero, e, più in generale, al crescere del numero dei dirigenti scolastici che interpretano il loro ruolo come l’esercizio di un potere dispotico ed unilaterale”.
In una lettera che il personale della scuola ha distribuito in questi giorni in preparazione dello sciopero si legge:
“La nostra scuola ha bisogno di un dirigente che:
Accuse gravi, ma Scarinzi della Cub Scuola rincara la dose: “Tutto documentabile, in una sua lettera definisce docenti e Ata dei ‘facinorosi’ e afferma che “al Regina Margherita prestano servizio dei sessantottini che non rispettano le leggi e per i quali il dirigente è un nemico dichiarato che va soppresso.”
Peraltro, per amore di verità, andrebbe ricordato che i sessantottini erano studenti che nel 1968 avevano almeno 17-18 anni e ora si avvicinano ormai ai 70 anni e quindi non sono più in servizio attivo in nessuna scuola italiana.
Nella giornata del 30 gennaio docenti e Ata in sciopero si recheranno all’Ufficio Scolastico Regionale “per ribadire con forza – rimarca la CUB – che Marianeve Rossi è incompatibile con il Regina Margherita e, per dirlo con più franchezza che discrezione, con la scuola della Repubblica”.
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