Lo scorso 5 maggio, il giorno dello storico sciopero, c’erano anche diversi genitori in piazza con i docenti e gli studenti: si sono ritrovati tutti assieme per dire no al disegno di legge ‘La Buona Scuola’. Ora, però, di fronte alla prospettiva insolita del blocco degli scrutini, più di qualcuno ha cominciato a storcere la bocca.
Le forti perplessità delle famiglie, rispetto all’ipotesi di slittamento delle valutazioni da assegnare agli studenti a fine anno (fattibili, ricordiamo, solo per le classi non impegnati negli esami di stato o di qualifica), sono state espresse giovedì 21 maggio nel corso del tavolo di consultazione allestito al Miur: le associazioni di genitori Age, Agesc, Faes, Moige hanno espresso “viva preoccupazione” per il minacciato sciopero degli scrutini, auspicando per i loro figli “un sereno svolgimento delle attività di fine anno”.
Al termine dell’incontro, le associazioni, hanno emesso un comunicato unitario, attraverso il quale hanno fatto spere di ritenere “fondamentale garantire il percorso formale sostanziale dell’attività scolastica, senza iniziative sospensive e dilatorie, che creano disagio, tensioni e disfunzionalità all’intero sistema scolastico e in primis ai nostri figli”.
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“Siamo fiduciosi e convinti – hanno spiegato – che prevarrà il buonsenso e che il prioritario interesse degli studenti e il loro diritto a un’equilibrata valutazione prevarrà sui contrasti e confronti che coinvolgono parte del personale scolastico”.
Resta da capire se la posizione di contrarietà al blocco degli scrutini, che peraltro non possono essere procrastinati oltre i 5 giorni rispetto alla convocazione inziale, è effettivamente quella della maggior parte delle famiglie. Se le cose stanno così, nei prossimi giorni avremo sicuramente delle conferme.
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