Fallito il tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro fra Governo e sindacati del comparto scuola.
Appena usciti dall’incontro i sindacati hanno annunciato che, a questo punto, non c’è più motivo per attendre ulteriormente: il 17 maggio sarà sciopero, per bloccare il progetto di regionalizzazione, per ottenere l’apertura del tavolo contrattuale e per far sì che il Governo affronti seriamente i temi del precariato e del personale Ata.
Nel corso dell’incontro il Ministero dell’Istruzione ha annunciato la propria intenzione di aprire un tavolo di confronto a partire dal prossimo lunedì 8 aprile, ma questo non è bastato a Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e Gilda che hanno già proclamato ufficialmente lo sciopero.
E si attende da un momento all’altro anche la proclamazione da parte di Cobas e Unicobas, logica conclusione di un ampio tavolo di confronto sul tema della regionalizzazione apertosi già tempo con la partecipazione dei 5 principali sindacati rappresentativi, sindacati di base e associazioni professionali sia laiche che cattoliche.
“Per noi – sottolinea Stefano d’Errico segretario nazionale Unicobas- quello del 17 maggio sarà il secondo sciopero contro la regionalizzazione, dopo il primo del 27 febbraio: siamo molto soddisfatti che su un tema di questa importanza si sia riusciti finalmente ad arrivare ad una azione unitaria come noi auspichiamo da tempo”.
“E’ del tutto chiaro – aggiunge d’Errico – che con l’avvio della regionalizzazione il Governo ha perso ogni credito nei confronti del mondo della scuola, anche perchè un progetto del genere provocherebbe un vero e proprio terremoto nel sistema scolastico italiano che ne uscirebbe definitivamente sconvolto”.
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