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Sciopero Scuola 17 novembre, 6% di adesioni. Valditara gongola: clamoroso insuccesso, avanti con le riforme. Ma per Cgil e Uil è solo l’inizio

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, commenta il dato provvisorio inferiore al 4% sull’adesione nella scuola allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il 17 novembre per chiedere di cambiare la manovra e le politiche economiche e sociali del Governo, nella giornata internazionale degli studenti, l’International student’s day, l’anniversario degli eccidi nazisti di studenti e professori cecoslovacchi antinazisti.

A ben vedere gli ultimi dati sull’adesione allo sciopero tra i lavoratori della scuola si attestano su una percentuale un po’ più alta, attorno al 6%, ma non tali da cambiare i giudizi.

Valditara: sciopero fallito

Il titolare del dicastero bianco ha detto di avere “massimo rispetto per chi oggi ha scioperato” segnalando però anche “che l’adesione allo sciopero nella scuola è stata molto bassa. Si configura il clamoroso insuccesso dell’iniziativa di alcuni sindacati”.

Il risultato, ha concluso Valditara, è che questo risultato incita il Governo e lo stesso ministero dell’Istruzione e del Merito ad andare “avanti sulla strada delle riforme“.

In serata, intervenendo a Stasera Italia, su rete 4, ancora il numero uno del Mim ha voluto fare “qualche doverosa puntualizzazione. Qualcuno ha parlato di guerra dei dati, io ho i dati ufficiali alle ore 19, con quasi il 60 per cento degli istituti rilevati. Oggettivamente la percentuale è molto bassa, il 6,55 per cento“. Quindi, Valditara ha tenuto a dire che questa “è in assoluto una delle percentuali più basse dal 2014 in avanti“.

Sen. Marti (Lega): iniziativa faziosa, risposta bassa

Ancora più diretto il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura e Istruzione a Palazzo Madama, secondo cui “lo sciopero di oggi, che doveva essere ‘generale’, si è rivelato un vero flop. La vera risposta a un’iniziativa faziosa è l’adesione molto bassa che ha caratterizzato anche il mondo della scuola”.

La conclusione del senatore Marti è la stessa: “Per il comparto, continua il nostro massimo impegno a tutela di tutti i lavoratori”.

Cgil e Uil: grande adesione

Va fatto notare che i dati percentuali pubblicati dal ministero sono assai diversi da quelli resi pubblici dai sindacati promotori dello sciopero. I numeri riguardano tutti i comparti e fanno supporre che nella scuola le adesioni siano state decisamente inferiori agli altri comparti.

“Grande adesione allo sciopero generale promosso da Cgil e Uil e straordinaria partecipazione alle manifestazioni e ai presidi in tutto il Paese sulla base dei dati fin qui pervenuti dai territori e dalle categorie”.

I sindacati sostengono che “nel Centro Italia” vi sono state “adesioni medie di oltre il 70% in alcune regioni. Alta l’adesione anche nei settori che oggi si sono fermati a livello nazionale, Pubblico impiego, Scuola, Università, Ricerca, Poste e Trasporti. In quest’ultimo si registrano picchi del 100% nei porti, fino all’80% nella logistica e nei Tpl e nel trasporto ferroviario, comparti sottoposti alla precettazione, del 70%”.

In 60 mila hanno manifestato a Roma

In tutte le regioni coinvolte dallo sciopero, sottolineano i due sindacati, si sono tenute “grandi manifestazioni: a Roma in 60 mila in piazza del Popolo”, dove hanno chiuso il comizio il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Piazze piene anche a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso”.

Cgil e Uil indicano inoltre “adesioni del 100% alla Sammontana Spa Gelateria di Firenze e alla Servizi Ospedalieri di Lucca. Astensione totale anche alla Dussman Ristorazione scolastica di Ancona. In tanti e tante hanno incrociato le braccia in tutti i settori privati. Qualche numero: a Firenze alla The Bridge il 70% degli addetti si è astenuto, al Nuovo Pignone l’80%; ad Ancona alla Fincantieri raggiunto l’80% di adesioni, alla Ariston il 90% e alla Tod’s di Fermo il 60. Stop per l’80% degli operai della Ast di Terni. Nel Lazio oltre il 90% degli addetti Findus e Cmb Carpi hanno aderito allo sciopero, così come il 70% dei lavoratori della filiera Amazon. 60% raggiunto alla Rdb Italprefabbricati di Teramo, 90% alle Trafilerie Meridionali di Chieti e 75% alla Teknocall de L’Aquila”.

La mobilitazione di Cgil e Uil proseguirà con gli scioperi e le manifestazioni della Sicilia (il 20 novembre), delle regioni del Nord il (24 novembre), della Sardegna (il 27 novembre) e delle regioni del Sud (venerdì 1° dicembre).

Alessandro Giuliani

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