Domani, venerdì 21 aprile 2023, come abbiamo anticipato, si terrà uno sciopero generale per tutti i settori pubblici e privati, come si legge dal sito del Ministero dell’Istruzione e dal sito della Funzione Pubblica, proclamato da Confederazione Cub.
Nella circolare si legge che “è previsto uno sciopero generale proclamato dalla Confederazione Unitaria di Base –
CUB ‘di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata del 21 aprile 2023, per i turnisti è compreso il primo
turno montante’.
Ricordiamo quali sono le motivazioni dello scopero, che interesserà moltissimi settori:
1) Rinnovo dei contratti con relativi arretrati e aumento sia dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale, sia degli istituti retributivi del lavoro straordinario, notturno, festivo, ecc. ;
2) Introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora;
3) Cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti;
4) Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;
5) Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti, per il salario garantito per disoccupati e sottoccupati;
6) Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
7) Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro;
8) Fermare la controriforma della scuola; cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati;
9) Difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell’agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro.
10) Introdurre una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre a nucleare e rigassificatori;
11) L’aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne
e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società.
12) Bloccare l’abuso degli ammortizzatori sociali, utilizzati come un bancomat da parte delle aziende;
13) Fermare la dilagante precarizzazione del lavoro e abolire gli accordi sulla stagionalità, nonché cancellare la Riforma sul reddito di cittadinanza;
14) Cancellare la Riforma Fornero ed il Jobs Act, impedendo peraltro il recupero degli ammortizzatori sociali ai lavoratori reintegrati dopo un licenziamento illegittimo, ripristinando l’obbligo datoriale a versare tutti le retribuzioni maturate dal licenziamento alla reintegra.
15) Ridurre l’età pensionabile ed aumentare le pensioni minime ed esprimere solidarietà ai lavoratori francesi in lotta, come anche a quelli tedeschi dei trasporti, gli spagnoli e gli altri popoli che si battono per una società diversa e l’arroganza del capitale.
A) Le privatizzazioni, la frantumazione delle aziende e il sistema di appalti/subappalti (peggiorato dalla riforma del codice degli appalti) che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori;
B) L’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori;
C) L’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori.
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