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Sciopero scuola 24 marzo 2023 proclamato da Saese: si chiede più attenzione alle materie orientate al mondo produttivo

È stato proclamato da SAESE, Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia, per domani, 24 marzo 2023, uno sciopero nazionale per il comparto Istruzione e Ricerca, sezione scuola, per “tutto il personale docente ed Ata a tempo indeterminato, atipico e precario”.

Maggiore specializzazione e personalizzazione degli studi, la proposta

Lo sciopero, si legge sul sito apposito della Funzione Pubblica, riguarda tutte le scuole statali di ogni ordine e grado. Il sindacato autonomo intende attirare l’attenzione su una sua proposta “di innovazione economica attraverso un nuovo sistema di istruzione”. Ecco cosa si legge nel documento:

“Riteniamo utile una maggiore attenzione verso tutte quelle materie orientate al mondo produttivo e una personalizzazione degli studi fin dalle scuole secondarie di secondo grado. Ad esempio, se uno studente fosse predisposto verso la matematica e la fisica, già nel corso delle scuole superiori gli dovrebbe essere concesso di dedicare più tempo a studiare tali materie. Il loro approfondimento gli permetterebbe di iniziare gli studi universitari con una preparazione più solida. Le conoscenze acquisite in un periodo nel quale la mente è più agile e maggiormente predisposta all’apprendimento gli permetterebbero di ottenere all’università risultati ottimali e competenze migliori che potrebbe, in seguito, mettere a disposizione del mondo produttivo”.

Le idee di Saese per formare i giovani

“Una soluzione per ottenere una maggiore specializzazione nelle scuole superiori, potrebbe essere quella di prevedere vari corsi di un determinato numero di ore, per le diverse materie. Ad esempio si potrebbero predisporre 12 corsi per la matematica e per l’italiano, 5 per la storia, 3 per la geografia, ecc. e poi si potrebbero organizzare dei piani di studio orientati verso le varie specializzazioni”.

“Per i ragazzi meno portati allo studio si potrebbero organizzare corsi professionali adeguati, in grado di unire armoniosamente pratica e teoria, prendendo in considerazione i talenti personali. Bisognerebbe anche prevedere dei corsi speciali per poter convertire i disoccupati involontari nelle specializzazioni in cui ci sia una maggior richiesta, ed anche adeguati corsi serali per consentirne la frequenza ai lavoratori che volessero migliorare la propria posizione”.

“I pensionati più volenterosi potrebbero arrotondare la loro pensione offrendo le loro conoscenze ed esperienze ai giovani studenti tramite opportune sessioni di istruzione. Per esempio, gli ex dipendenti di aziende informatiche, potrebbero insegnare agli studenti di informatica e gli ex dipendenti bancari potrebbero offrire la loro esperienza agli studenti di scuole ad indirizzo commerciale. In pratica bisognerebbe creare le condizioni affinché i cittadini possano migliorare le proprie conoscenze, per poter così migliorare anche la propria posizione economica ed essere più utili alla società”.

Insomma, il sindacato propone una maggiore attenzione sul versante della personalizzazione degli insegnamenti, di cui il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha più volte riconosciuto l’importanza, e della connessione della scuola, soprattutto degli istituti professionali, con il mondo del lavoro.

Laura Bombaci

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