Nella scuola, il primo sciopero contro la manovra finanziaria ci sarà il prossimo venerdì 30: lo ha proclamato l’USB raccogliendo anche l’iniziativa dell’Unione degli studenti e le proteste di diversi gruppi e movimenti di precari.
Ne parliamo con Luigi Del Prete, segretario generale dell’USB
Perché questo sciopero ?
Non ci piace la legge di bilancio, siamo di fronte ad un Governo che parla moltissimo ma che per l’istruzione pubblica sta facendo davvero poco.
Prendiamo ad esempio la questione contrattuale: all’epoca del Governo Renzi, le attuali forze di maggioranza hanno fatto fuoco e fiamme contro l’aumento di 85 euro, considerandolo del tutto insufficiente, ma adesso ci troviamo di fronte ad una proposta che fa assolutamente rabbrividire.
Lo stanziamento previsto dalla legge di bilancio basta infatti solo per garantire l’elemento perequativo e per riconoscere l’indennità di vacanza contrattuale che è un meccanismo che è sempre esistito ed è dovuto per legge.
Il Governo però è già intervenuto sull’alternanza scuola lavoro
Sì certo, peccato che il taglio delle ore della alternanza che il Governo ha già deciso appare chiaramente finalizzato ad un risparmio di spesa e secondo noi è molto grave che questo risparmio venga utilizzato per altri scopi e non reinvestito nel sistema scolastico come sarebbe stato opportuno.
Per esempio si poteva decidere di usare quella somma per ripristinare la validità dell’anno 2013 ai fini della progressione stipendiale, e invece i soldi finiranno in altri capitoli di spesa estranei alla scuola.
Noi al contrario stiamo aderendo alla campagna “Basta alternanza” promossa dal movimento degli studenti e chiediamo l’abolizione dell’alternanza scuola lavoro.
Si parla di 2mila posti di organico per estendere il tempo pieno nelle regioni del sud: è una misura apprezzabile…
Noi ne vorremmo anche 10mila, la misura è insufficiente ma soprattutto contestiamo il fatto che neppure questa volta si parla di consolidamento dell’organico di fatto in organico di diritto, provvedimento che potrebbe invece garantire il rientro a casa dei tanti docenti del sud che stanno lavorando in altre regioni.
La legge parla anche di internalizzazione dei servizi di pulizia e quindi di passaggio allo Stato del personale che ora lavora per conto di cooperative esterne: su questo concordate?
Sì certo, ma noi vogliamo comunque sottolineare la questione per fare in modo che la misura diventi operativa il più presto.
Insomma, il vostro giudizio complessivo sulla manovra è negativo
E’ una legge di bilancio che investe non assolutamente né nel settore pubblico né tanto meno nella scuola statale.
A noi va bene che la legge preveda un aumento del deficit ma a condizione che venga usato per aumentare gli investimenti pubblici.
Non comprendiamo davvero dove stia il cambiamento rispetto al passato
Per sintetizzare la nostra posizione su questa fase politica abbiamo coniato uno slogan molto semplice: “Basta parole andiamo ai fatti”
E quindi il 30 sarà sciopero
Sì anche perché in questa fase ci troviamo di fronte all’immobilismo generalizzato non solo dei sindacati concertativi ma anche di una parte del sindacalismo di base; ci sembrano tutti piuttosto fermi nei confronti di questo Governo, come se dopo Renzi tutto stia andando per il meglio.
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