Politica scolastica

Sciopero scuola 31 ottobre, adesione nazionale al 5,49%: i dati regione per regione – TABELLA

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso disponibili i dati provvisori sullo sciopero della scuola dello scorso 31 ottobre. L’adesione, a livello nazionale, rilevata alla data del 4 novembre, alle ore 17:00, è stata del 5,49%. Nel dettaglio, ha aderito lo 0,65% dei dirigenti, il 5,14% dei docenti, il 2,3% del personale educativo, il 7,28% degli Ata (Ausiliari, Tecnici e Amministrativi).

Il confronto

Disponibile anche il dato relativo allo sciopero del 17 novembre 2023, rilevato dopo lo stesso numero di giorni: aveva aderito il 7,23% del personale. Nel dettaglio: 2,31% dei dirigenti, 7,12% dei docenti, 3,69% del personale educativo, 7,91% degli Ata.

I dati regione per regione

Sciopero scuola 31 ottobre, La Tecnica della Scuola presente

La Flc Cgil è scesa in piazza, giovedì 31 ottobre, per uno sciopero generale che ha coinvolto lavoratori di scuole, università e istituti di ricerca in tutta Italia. La Tecnica della Scuola era presente, durante la manifestazione di Viale Trastevere, di fronte alla sede del ministero dell’Istruzione e del Merito.

Alessandro Rapezzi, segretario nazionale della FLC CGIL, ha spiegato ai microfoni della Tecnica della Scuola le ragioni di questa mobilitazione, evidenziando la necessità di interventi significativi nella legge di bilancio per supportare il settore dell’istruzione e tutelare i diritti dei lavoratori.

Irene Manzi, capogruppo del PD alla Commissione Cultura della Camera, ha espresso le preoccupazioni del Partito Democratico riguardo alla legge di bilancio 2025 e ha annunciato gli emendamenti proposti per salvaguardare il settore scolastico. “Questa legge di bilancio non è solo deludente nel suo impianto generale, ma penalizza fortemente il settore dell’istruzione,” ha dichiarato Manzi.

In prima linea alla manifestazione FLC CGIL Roma di giovedì 31 ottobre, c’è stata anche Claudia Saputo, docente precaria di sostegno. Claudia incarna le difficoltà di migliaia di insegnanti precari in Italia, vivendo ogni giorno il pendolarismo tra Roma e la provincia di Latina e cercando di conciliare la formazione, il lavoro e la famiglia. “Sono precaria da cinque anni,” racconta, “specializzata nel sostegno per alunni con disabilità. La precarietà ci impone una vita di sacrifici e impedisce di programmare il futuro”.

Davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Davide Vaccari, rappresentante del Movimento Idonei 2020, racconta la situazione di chi ha superato il concorso per l’insegnamento ma non è stato ancora stabilizzato. “Siamo circa 25.000 idonei del concorso ordinario 2020 ancora senza un incarico a tempo indeterminato,” spiega Vaccari. “Quest’anno, malgrado le promesse, solo poco più di mille idonei sono entrati in ruolo a settembre. Negli ultimi mesi sono stati assegnati altri mille posti, ma restiamo comunque in pochi rispetto al totale”.

Redazione

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