Il 2 e 3 maggio il personale della scuola è chiamato a scioperare, questa volta dal Saese, che ha indetto la protesta, e dall’Anief che ha aderito nei giorni scorsi.
I motivi dello sciopero
Quali le regioni?
Le spiega l’Anief: “Il personale della scuola ha il diritto di essere assunto dopo 36 mesi di lavoro. E per farlo, i precari devono essere immessi in ruolo dalle GaE, se in possesso di abilitazione, attraverso qualsiasi canale; occorre poi trasformare i quasi 100mila posti degli organici di fatto in cattedre vacanti, quindi da collocare in quelle di diritto”.
Ma fra i motivi dello sciopero c’è anche la questione economica con la richiesta, peraltro ormai scontata quando altrettanto poco ascoltata dai diversi Governi degli ultimi anni, di allineare gli stipendi se non alla media europea almeno all’aumento reale del costo della vita.
I promotori dello sciopero intendono poi riaprire il problema dei diplomati magistrale, altro tema che richiederebbe un intervento di natura legislativa.
Ma in questa fase, in assenza di un Governo, mancano gli interlocutori.
Gli altri sindacati di base, per adesso, preferiscono aspettare anche se per la verità si sta aspettando di capire se, anche quest’anno, i Cobas proclameranno il consueto sciopero contro le prove Invalsi.