Ai Cobas il Governo giallo-rosso non piace per nulla ma lo considerano il male necessario per evitare almeno che prosegua l’ascesa di Salvini e della Lega.
Scrivono i Cobas in un comunicato diramato in queste ore: “La concreta possibilità che un tale ducetto [il riferimento è appunto a Salvini] potesse avere la maggioranza assoluta in Parlamento e poi cambiare radicalmente, in senso reazionario, leggi fondamentali e la Costituzione controllando totalmente le istituzioni, sta facendo sperare che la ‘strana coppia’ di governo riesca a sventare la micidiale minaccia”.
Ma il no dei Cobas al Governo ha anche un risvolto concreto: “Il 27 settembre – annuncia il portavoce nazionale Piero Bernocchi – sciopereremo nella scuola e nel lavoro privato e saremo in piazza contro i cambiamenti climatici e in difesa dell’ambiente a fianco dei giovani di Fridays for Future; mentre, insieme al movimento degli Indivisibili, stiamo lavorando per una grande manifestazione nazionale per cancellare i decreti Salvini, e nella scuola riprenderemo le lotte per annullare la legge 107 e affinché venga dato finalmente alle centinaia di migliaia di precari, docenti ed ATA, un lavoro stabile”.
Un po’ retoricamente i Cobas si chiedono: “Con questo nuovo Governo cambierà radicalmente la politica ostile al lavoro dipendente e al piccolo lavoro autonomo, restituendo salario, rinnovando adeguatamente i contratti del Pubblico Impiego e della Scuola?”
E ancora: “Riporterà a dimensioni fisiologiche quel precariato che in alcuni comparti (vedi scuola) ha dimensioni abnormi, secondo l’indicazione della Corte Europea per cui dopo 36 mesi di precariato i rapporti di lavoro vanno stabilizzati? E cancellerà la disastrosa ipotesi di una regionalizzazione che dividerebbe il Paese in 20 mini-nazioni in lotta tra loro per le risorse?”
Detto in altre parole, i Cobas aspettano al varco PD e M5S ma hanno già più di un sospetto che quello appena nato non sarà un grande Governo.
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