Questa mattina siamo scesi in piazza in Lombardia e in tutta Italia per rivendicare con forza i cinque pilastri della scuola pubblica, elaborati con un percorso costruito dal basso e partecipato che ha visto coinvolti migliaia e migliaia di studenti e studentesse di tutto il Paese.
A partire dalla campagna Cantiere Scuola dell’anno scorso fino agli Stati Generali della scuola pubblica che si sono tenuti a Roma lo scorso febbraio, abbiamo elaborato un Manifesto nazionale della scuola pubblica con le proposte per cambiare l’attuale sistema scolastico italiano.
Rivendichiamo con forza una legge nazionale sul diritto allo studio, affinché le scuole possano essere luoghi di emancipazione per gli studenti e l’istruzione sia un diritto davvero gratuito e accessibile per tutti; l’abolizione dei PCTO in favore dell’Istruzione Integrata: contro la scuola-azienda e lo sfruttamento in stage, tirocini e percorsi di alternanza scuola-lavoro; una riforma degli organi collegiali e la revisione di quelli esistenti, per avere maggiore rappresentanza e protagonismo studentesco nelle nostre scuole; investimenti su edilizia, sportelli psicologici e carriere alias, per scuole sicure, accessibili, inclusive e dove possiamo stare bene; un nuovo Statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse, affinché vengano riconosciuti maggiori tutele e i nostri diritti.
Oggi siamo scesi in piazza per i problemi che viviamo ogni giorno nelle nostre scuole, ma anche contro questo governo e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che non ci rappresenta – spiega Yasmine Romagnolo dell’Unione degli Studenti Milano. Vogliamo una formazione inclusiva, transfemminista, ecologista e antifascista e crediamo nell’importanza dell’informazione libera e della cultura, che deve essere accessibile per tutte e per tutti: non accettiamo la logica della scuola basata sulla competizione e sulla meritocrazia – conclude.
Le proposte per ricostruire la scuola già ci sono – afferma Alessandro Dimiceli, coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Lombardia – , ma troppe volte ci hanno sbattuto la porta in faccia e riempito di belle parole e false promesse, per cui ora siamo stufi e siamo molto arrabbiati, e vogliamo riprenderci gli spazi di confronto e di decisionalità che ci spettano!
Vogliamo l’immediata convocazione del Forum nazionale delle Associazioni Studentesche maggiormente rappresentative: se il ministro ci vuole ascoltare, che lo faccia veramente e lo faccia ora! – afferma Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti.
In Lombardia, oltre a Milano, gli studenti sono scesi in piazza a Pavia, Bergamo, Como e Varese: dal benessere psicologico all’edilizia scolastica, fino all’esigenza di un trasporto pubblico gratuito ed accessibile, alcuni dei temi trattati nel corso delle manifestazioni.
Nella nostra regione manca una legge regionale sul diritto allo studio e oggi più del 50% dei fondi pubblici regionali è destinato alle scuole paritarie e a quelle con retta. È inaccettabile tutto questo, mentre gli studenti e le proprie famiglie non riescono a sostenere la spesa richiesta per il caro libri e il materiale scolastico, che invece dovrebbe essere gratuito – afferma Rocco De Santo dell’Unione degli Studenti Lombardia.
Le prossime mobilitazioni dell’Unione degli Studenti in Lombardia saranno tutte all’insegna della concretizzazione della campagna ORA DECIDIAMO NOI sul piano lombardo, che verrà portata avanti con richieste specifiche, come quella di una legge regionale sul diritto allo studio anche nella nostra regione – conclude Alessandro Dimiceli, coordinatore dell’UdS Lombardia.
Unione degli Studenti Lombardia: Matteo Toscani, Responsabile della Comunicazione; Alessandro Di Miceli, Coordinatore
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