Sciopero scuola, una docente precaria: “Ci impongono una vita di sacrifici senza futuro”

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In prima linea alla manifestazione FLC CGIL a Roma di oggi, giovedì 31 ottobre, c’è anche Claudia Saputo, docente precaria di sostegno. Claudia incarna le difficoltà di migliaia di insegnanti precari in Italia, vivendo ogni giorno il pendolarismo tra Roma e la provincia di Latina e cercando di conciliare la formazione, il lavoro e la famiglia. “Sono precaria da cinque anni,” racconta, “specializzata nel sostegno per alunni con disabilità. La precarietà ci impone una vita di sacrifici e impedisce di programmare il futuro.”

La condizione di incertezza di Claudia è quella di molti altri insegnanti: contratti a termine, assenza di stabilità economica e difficoltà nel coprire spese familiari e personali. “Il contratto scade il 30 giugno,” spiega, “e non sempre la disoccupazione arriva in tempo per coprire le spese. È difficile pagare il mutuo, la retta del campo estivo per i figli. Questa situazione ci fa vivere nell’incertezza, ed è assurdo parlare di continuità didattica senza stabilizzare i docenti.”

Claudia evidenzia l’assurdità dell’“algoritmo” che assegna incarichi, spesso senza criteri comprensibili, lasciando molti insegnanti precari ogni anno in balia di assegnazioni temporanee. E la carenza di organico per il sostegno non aiuta: oltre 100.000 docenti rimangono ogni anno in condizione di supplenza per via della mancata stabilizzazione dei posti in deroga.

“Ho lasciato una professione stabile per seguire il sogno di insegnare, e nonostante i sacrifici, lo rifarei,” dichiara Claudia. Ma l’ampliamento dell’organico di diritto resta fondamentale, secondo lei, per assicurare la tanto discussa continuità didattica.