Davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, in occasione dello sciopero della FLC CGIL, Davide Vaccari, rappresentante del Movimento Idonei 2020, racconta la situazione di chi ha superato il concorso per l’insegnamento ma non è stato ancora stabilizzato. “Siamo circa 25.000 idonei del concorso ordinario 2020 ancora senza un incarico a tempo indeterminato,” spiega Vaccari. “Quest’anno, malgrado le promesse, solo poco più di mille idonei sono entrati in ruolo a settembre. Negli ultimi mesi sono stati assegnati altri mille posti, ma restiamo comunque in pochi rispetto al totale.”
I posti assegnati per i prossimi concorsi ammontano a circa 20.000, un numero che avrebbe potuto coprire, sostiene Vaccari, tutte le posizioni per gli idonei 2020. “Chiediamo lo scorrimento delle graduatorie per evitare sovrapposizioni con i futuri concorsi e assorbire così il nostro contingente in tempi rapidi,” dichiara.
Il problema è aggravato dal concorso del 2023, che ha assegnato priorità ai vincitori del primo concorso PNRR, lasciando agli idonei del 2020 un numero residuale di posti. “Abbiamo presentato uno studio agli Uffici Scolastici Regionali, dimostrando che ci sono le condizioni per avviare i nuovi concorsi senza bloccare le graduatorie 2020,” spiega Vaccari. “Eppure, mancano ancora i provvedimenti per evitare che l’attuale sovrapposizione di concorsi ostacoli la stabilizzazione.”
Oltre al problema delle assunzioni ritardate, Vaccari evidenzia il fenomeno dei contratti a tempo determinato con clausola “avente diritto”: molti idonei, impiegati con questo tipo di contratto, dovranno lasciare il posto non appena verranno pubblicate le graduatorie del concorso PNRR, causando un’ulteriore discontinuità didattica. “Con una gestione più attenta, questo poteva essere evitato,” commenta.
Riguardo al futuro, il gruppo chiede la rimodulazione dei contingenti regionali e una distribuzione dei posti non utilizzati verso le regioni che presentano graduatorie attive. Un passo avanti, afferma Vaccari, sarebbe inserire gli idonei 2020 nel contingente di 70.000 posti previsti dal PNRR per ridurre il precariato. “Questa rimane la nostra battaglia,” conclude, “affinché chi è risultato idoneo possa finalmente vedere riconosciuto il diritto a una stabilità lavorativa.”