Sullo sciopero proclamato da confederali e Snals per il 23 maggio sta già scoppiando la polemica.
I sindacati di base, che da tempo avevano proclamato uno siopero per il giorno 12 (per la stessa data è previsto anche uno sciopero della Gilda) non ci stanno e accusano i confederali di dividere la categoria e il mondo della scuola.
“La storia si ripete – dichiara Stefano d’Errico – gli scioperi di CGIL, CISL, UIL e SNALS sono sempre decisi obtorto collo e vengono proclamati sempre dopo quelli del sindacalismo di base, accadde lo scorso anno. Un anno fa, infatti, senza lo sciopero del 24 aprile dell’Unicobas non ci sarebbe stata la scadenza plebiscitaria del 5 maggio, con una categoria che non aspettava altro che le si desse il ‘via’ (e che poi aderì all’80 %)”.
“Confederali e Snals – aggiunge d’Errico – avrebbero infatti potuto (doverosamente) potenziare la data comune del 12 maggio, come Cobas, Unicobas e Gilda auspicavano e chiedevano da un mese”.
Sui motivi della mancata convergenza il segretario dell’Unicobas non ha dubbi: “Il problema è la loro ambiguità di fondo; infatti, mentre a parole sbraitano contro il Governo, d’altro canto vogliono mantenere il ‘punto’ sull’accordo sottoscritto con il Ministro Giannini sulla mobilità che di fatto rappresenta una accettazione pressoché totale delle architravi della legge 107: sparizione per tutti della titolarità di istituto a partire dal prossimo anno ed immediata disparità di trattamento per e fra i neo-assunti, ambiti territoriali grandi quasi come province, chiamata diretta dei docenti e altro ancora”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas: “Dopo otto mesi di silenzio e dopo aver firmato il pessimo accordo sulla mobilità e rifiutato ogni nostra proposta di mobilitazione unitaria confederali e Snals hanno convocato lo sciopero. Verrebbe da dire: meglio tardi che mai! Peccato che il loro sciopero arriverà dieci giorni dopo il nostro, convocato più di due mesi fa, dividendo la categoria che il 5 maggio 2015 aveva potuto lottare unita. Perché non indicare lo stesso giorno, quel 12 maggio che coincide con la protesta contro i quiz alle superiori che coinvolgerà anche tanti studenti?” “Ci rivolgiamo in particolare alla FLC Cgil – aggiunge Bernocchi – con la quale stiamo conducendo la raccolta firme per cancellare i peggiori provvedimenti della 107″.
Anche per d’Errico il sindacato di Mimmo Pantaleo sta mantenendo un comportamento ambiguo e contraddittorio: “Pochi giorni fa Cgil e Cisl, nel corso della seduta del CSPI, hanno votato a favore del documento del Ministro Giannini, decisione che grida vendetta per la base della FLC-CGIL, ignara ed impegnata nella campagna referendaria per l’abrogazione della legge 107/2015, proprio a partire dal quesito sulla vergogna delle 400 ore obbligatorie per gli studenti”.
Tutta da verificare la posizione che assumerà la Gilda che aveva già preannunciato di essere disponibile a convergere su una data diversa dal 12 se confederali e Snals avessero deciso di scioperare anche loro.
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