Un aggiornamento sulla situazione la fornisce alle ore 14 Giorgio Cremaschi (USB, ex segretario nazionale Fiom).
“I primi segnali sullo sciopero generale proclamato da USB COBAS UNICOBAS – dichiara Cremaschi sulla sua pagina FB – sono molto buoni. Trasporti bloccati in tutto il paese e tante adesioni nel lavoro pubblico come in quello privato, nell’industria come nei servizi. Non è ancora quello che servirebbe, molto di più di ciò che rappresentano i sindacati di base, segno che tanto mondo del lavoro non ne può più della passività, della complicità, del nullismo di CGILCISLUIL… .”
“Tutto il regime mediatico – prosegue Cremaschi – ha censurato lo sciopero, ma non è servito. Così ci sono state oltre 50 manifestazioni in tutta Italia, alcune particolarmente grandi. A Roma i due cortei, quello degli insegnanti e quello dei lavoratori delle aziende in crisi sono stati bloccati dalla polizia rispettivamente sotto il ministero della pubblica istruzione e sotto quello dello sviluppo economico. Gli insegnati hanno dovuto anche subire le manganellate della polizia. Solidarietà a Davide che ferito alla testa è dovuto andare in ospedale”.
Con una postilla polemica: “Ai cretini che ‘scioperano di venerdì per fare il ponte’, ricordo che un giorno di sciopero costa tanto in buste paga già magre e che i lavoratori dei trasporti, della scuola, dei servizi e anche di tante industrie il sabato lavorano”.
Secondo la Questura, circa 300 partecipanti “hanno cercato di forzare il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere, con corteo non autorizzato, piazza Montecitorio”. Nei tafferugli sono rimasti contusi due agenti e un manifestante.
VENERDI 10 NOVEMBRE ORE 11,30
A Roma inizia in un clima di tensione la giornata dello sciopero proclamato da Cobas, Unicobas e USB: ai partecipanti ai due presidi organizzati sotto la sede del Miur e del MEF non è stato consentito di spostarsi in piazza Montecitorio, come peraltro è accaduto spesso in passato.
Dopo gli interventi del portavoce nazionale Cobas Piero Bernocchi e del segretario nazionale Unicobas Stefano d’Errico sotto la sede del Ministero dell’Istruzione il programma prevedeva lo spostamento a Montecitorio, ma le forze dell’ordine sono intervenute per impedire la formazione del corteo.
Gli animi (sarebbero presenti davanti al Miur circa duemila persone) si sono un po’ surriscaldati, ma, almeno per il momento, non si segnalano incidenti.
Per quanto riguarda lo sciopero gli organizzatori parlano di una buona adesione: a Roma diverse scuole sono rimaste chiuse, ma per avere qualche dato bisognerà attendere ancora alcune ore.
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