E’ ormai da qualche giorno che l’ipotesi di uno sciopero unitario contro il ddl del Governo sulla scuola e per un effettivo avvio della contrattazione nazionale del comparto ha preso corpo, anche se – per il momento – la confusione è ancora notevole.
Un nuovo sciopero, infatti, può essere indetto solo dal 19 maggio in avanti perchè i Cobas hanno già deciso una giornata di sciopero per il giorno 12 e le regole in vigore prevedono che fra un’azione e l’altra vi sia almeno una pausa di 7 giorni.
In un recente incontro svoltosi a Roma indetto dai “lavoratori autoconvocati della scuola” con la partecipazione di quasi tutte le sigle sindacali si era parlato di convergere sulla data del 12 maggio, ma per fare questo i Cobas dovrebbero rinunciare allo sciopero anti-Invalsi già proclamato per i giorni 5 e 6 per infanzia e primaria. Flc-Cgil e FGU-Gilda si erano mostrati possibilisti, mentre Cisl e Uil avevano subito dichiarato la propria indisponibilità.
Nel frattempo la situazione si è complicata perchè il Comitato a sostegno della LIP ha chiesto a tutti di mettere da parte le divisioni per tentare una iniziativa unitaria.
In queste ultime ore, poi, l’Unione degli Studenti ha convocato un incontro per lunedì 20: lo scopo dovrebbe essere quelle di “azzerare” tutti gli scioperi già indetti e di individuare unitariamente una nuova data.
Ma qui nascono i problemi, perchè di mezzo c’è anche lo sciopero del 24 aprile indetto già da un mese da Unicobas, Anief e USB.
L’Unicobas fa però notare che le regole in vigore prevedono che gli scioperi possano essere revocati ma con un anticipo di almeno 5 giorni.
“Questo – sottolinea Stefano d’Errico segretario nazionale Unicobas – significa una cosa molto semplice: Unicobas, Anief ed Usb dovrebbero quindi giungere alla riunione del 20 aprile avendo già revocato o defferito lo sciopero del 24 Aprile alla presunta scadenza unitaria, peraltro non ancora definita. E’ del evidente che si tratta di un’ipotesi inattuabile”.
E allora d’Errico rillancia: “Il nostro sindacato è disponibile ad una discussione comune su di uno sciopero unitario costruito davvero sul ‘common sense’ anziché su ipotesi aprioristiche inamovibili che già pretenderebbero di dettarne periodo, data e natura con l’indicazione prefabbricata del 12 maggio, richiamando tutti al senso di responsabilità e ad una riflessione senza pregiudizi”.
In pratica d’Errico propone a tutte le organizzazioni davvero interessate a contrastare il ddl Renzi di partecipare ad un incontro convocato per venerdì 17 alle ore 15.
“Visto che i tempi non rendono possibili differenti opzioni – conclude il segretario dell’Unicobas – va da sé che saranno le presenze (o le assenze) a determinare l’inizio o la fine di qualsiasi percorso unitario”.
Allo stato attuale è difficile ipotizzare un passo indietro dei Cobas così come appare altrettanto improbabile una convergenza di Flc e FGU-Gilda sulla data del 12.
L’ipotesi più realistica appare quella di una conferma degli scioperi di Unicobas-Anief-USB e dei Cobas.
Uno sciopero dei confederali e della FGU-Gilda non è da escludere ma arriverebbe dopo il 19 maggio e cioè in una data “fuori tempo massimo” e quindi ddl già approvato almeno dalla Camera.
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