È risultata “tiepida” la risposta del mondo della scuola allo sciopero indetto per venerdì 20 novembre dall’Usb per tutto il pubblico impiego.
In serata, le agenzie hanno rendicontato la giornata, contrassegnata da manifestazioni nelle principali città. “Secondo l’organizzazione hanno aderito 20.000 persone”, scrive l’Ansa.
Nelle scuole la protesta, proclamato dall’Unità Sindacale di Base e che ha riguardato tutte le categorie del pubblico impiego – dai lavoratori dei servizi pubblici privatizzati ed esternalizzati alle partecipate e Lsu Ata Scuola – non ha comunque prodotto particolari disagi. In diversi istituti erano assenti più gli studenti, “bloccati” a casa anche da scioperi, come accaduto a Roma, dei mezzi di trasporto pubblico, che gli insegnanti.
Sempre in serata, l’Usb ha ricordato che la protesta è stata organizzata per dire no ad una Legge di Stabilità che “prevede ridicoli aumenti contrattuali (5 euro medi lordi mensili), continua a tenere bloccate le assunzioni nel pubblico impiego ignorando diritti di precari e vincitori di concorso, che taglia la sanita’ e i servizi, che riduce da 8.000 a 1.000 il numero delle aziende partecipate, favorendo la definitiva privatizzazione di numerosi servizi territoriali”.
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Per quanto riguarda le grandi città, scrive sempre l’Ansa, a Roma nessun disagio per i turisti che volevano visitare il Colosseo, ma attimi dei tensione in piazza Santi Apostoli al presidio dei lavoratori della Roma tpl Scarl, il consorzio che gestisce il trasporto privatizzato nella capitale. I lavoratori, dopo aver partecipato al corteo si sono riuniti davanti alla Prefettura, richiedendo un incontro con il Prefetto Gabrielli entrando così in contatto con le forze dell’ordine.
A Milano un corteo di circa 5.000 persone ha attraversato le vie del centro della città. In testa al corteo vigili del fuoco in divisa che reggevano lo striscione “Vostre le guerre, nostri i morti”. Giunti davanti a Palazzo Marino pompieri e infermieri hanno inscenato una flash mob contro la guerra. Alcuni studenti sono saliti sulla facciata di palazzo Marino per appendere uno striscione ma sono stati allontanati. Cortei anche a Napoli e a Cagliari. Alla manifestazione di Napoli hanno partecipato anche lavoratori giunti da Sicilia e Calabria. Anche a Napoli corteo aperto da striscione “Vostre le guerre Nostre i morti”.
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