Per quanto riguarda la valutazione per la scuola primaria e la secondaria di primo grado, abbiamo già riportato in precedenza le novità che riguardano il decreto attuativo alla legge 107/2015.
Fra i punti centrali e anche più contestati quello relativo alla valutazione del voto in condotta, che sia alle elementari che alle scuole medie non sarà espresso più in decimi ma tramite un giudizio sintetico.
Sul tema ha scritto Italia Oggi, che propone una sintesi della questione voto in condotta, alla luce anche della circolare che il Miur ha inviato alle scuole nei giorni scorsi.
La circolare in questione stabilisce che da quest’anno scolastico la valutazione della condotta per gli alunni della scuola primaria e della secondaria di primo grado sarà espresso tramite giudizio sintetico e non più in decimi come negli anni passati.
Il giudizio sintetico deve “fare riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e, per le medie, allo statuto delle studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dall’istituzione scolastica”.
E’ bene notare che sarà il Collegio dei docenti a definire i criteri di valutazione del comportamento, “determinando anche le modalità di espressione del giudizio”.
In pratica, addio al 5 in condotta, a favore di una scuola dell’inclusione ispirata a Don Milani, ovvero una scuola che chiarisce e approfondisce la relazione che ciascun allievo ha con gli altri e con il contesto di apprendimento, che permette di esprimere un valore su quello che l’alunno sa fare in termini relazionali, sociali e gestione di sé, che armonizza la relazione scuola – famiglia nell’ottica del “patto di corresponsabilità”.
Questo comunque non vuol dire che i comportamenti decisamente scorretti da parte degli alunni non possano compromettere la promozione: infatti, per la scuola media, nonostante l’abolizione del 5 in condotta, per gli studenti a cui è stata vietata l’ammissione allo scrutinio finale, appunto a causa di gravi episodi, non è prevista la promozione alla classe successiva, bensì la bocciatura.
Quindi, anche se dal punto della valutazione complessiva il metodo “Don Milani” potrebbe agevolare il percorso degli studenti, in caso di situazioni oggettivamente gravi la bocciatura è assicurata.
Quest’ultimo punto dovrebbe servire per contrastare i casi in cui si può parlare di bullismo, ad esempio, dove la non ammissione ordinata dal Consiglio di istituto potrebbe fare da argine verso quegli alunni che si rendono protagonisti di attacchi personali fisici o psicologici nei confronti di compagni.
NotaMiur 1865 10ott 17 Esami Terza Media
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