Scontro Brunetta-Sindacati su assenze e visite fiscali
La circolare di Brunetta sulle assenze dei dipendenti pubblici scatena una vera e propria bufera. I sindacati polemizzano a accusano il Ministro della Funzione Pubblica. Poche ore dopo la pubblicazione della circolare Cgil-Flc ha diramato un duro comunicato nel quale il nuovo orario di reperibilità (8-13 e 14-20) equivalga di fatto ad un regime di “arresti domiciliari ”: secondo il sindacato di Enrico Panini, imporre per legge un tale regime “per ipotesi non penalmente rilevanti pone dubbi, seri, di legittimità costituzionale con riferimento anche al diritto alla salute”. “Occorre ricordare al Ministro Brunetta – osserva poi Flc – che spesso per alcune patologie una siffatta limitazione della libertà personale possa essere dannosa e non agevolare il percorso di guarigione”.
Nella giornata del 19 luglio le agenzie di stampa rilanciano la posizione espressa dai sindacati confederali del pubblico impiego che osservano che gran parte delle “nuove” norme volute dal ministro Brunetta non dono affatto nuove.
La visita fiscale fin dal primo giorno, sottolineano i sindacati, esiste già dal 1994, mentre la decurtazione dello stipendio accessorio per i primi 15 giorni (e non solo 10 come previsto ora) sta scritta già nell’articolo 21 del Contratto nazionale del Pubblico Impiego.
“Brunetta ha scoperto l’acqua calda e sta vendendo fumo” concludono le organizzazioni sindacali. In effetti sulla questione delle visite fiscali era intervenuto anche il ministro del Governo Prodi, Luigi Nicolais, con la direttiva n. 8 del dicembre 2007.
La direttiva Nicolais prevedeva che i dirigenti delle strutture pubbliche dovessero stipulare appositi accordi con le competenti strutture sanitarie “allo scopo di assicurare che ogni dipendente assente per ragioni di salute, venga sottoposto, nella stessa giornata, a visita fiscale”.
Non solo, ma Nicolais aveva anche precisato che “ove la competente struttura sanitaria non sia nelle condizioni di assicurare, nella stessa giornata, la visita fiscale per ogni dipendente assente, le amministrazioni possono comunque concludere accordi con altre strutture pubbliche, allo scopo di conseguire la necessaria valutazione sanitaria”.
I sindacati di base attaccano a testa bassa il provvedimento di Brunetta: la Cub parla di “circolare indecente” e preannuncia anche uno sciopero dei precari della scuola per il prossimo mese di settembre.