Attualità

Scontro Salvini-Azzolina su Twitter. La ministra: “Non hai letto il decreto e non sai come si scrive plexiglass”

Scontro feroce su Twitter tra il leader della Lega, Matteo Salvini e la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Salvini, nella serata di ieri, aveva bacchettato l’esponente del Movimento Cinque Stelle, sui provvedimenti approvati dal Parlamento sabato scorso, rilanciando il video di una mamma che si diceva preoccupata per l’installazione del plexiglass in classe: Le follie del governo sul decreto Scuola: lo sfogo di una mamma, e come lei tante famiglie in tutta Italia che chiedono sorrisi e speranza per i loro figli, non il plexiglas. Non è questo il futuro da dare agli studenti”. Contemporaneamente Salvini, però, commetteva un errore ortografico scrivendo plexiglass con una sola s.

La svista non è passata inosservata (adesso è tra i trend topic su Twitter) e anche la ministra dell’Istruzione sottolinea lo sbaglio e bacchetta Salvini: “Non hai letto il decreto (non è una novità), fai propaganda sulla sicurezza (non ci sarà nessuna gabbia di plexiglass). E non sai neanche come si scrive “plexiglass”. Essere bocciata da te è una promozione. Basta fake news, con la salute dei bambini non si scherza”.

In mattinata, però, arriva la risposta di Matteo Salvini che cita direttamente la Treccani: “Con tutti i problemi che ha la scuola e i disastri che sta combinando il governo, vuole fare la maestrina e mi attacca pubblicamente per come ho scritto ‘plexiglas’… Ma a sbagliarsi è lei, perché si scrive proprio cosi’. Se questo è un ministro dell’Istruzione…”.

Qual è la differenza fra plexiglas e plexiglass? Plexiglas (con una sola “s”) è il nome commerciale del polimetilmetacrilato PMMA registrato dalla tedesca Röhm EVONIK. Quando viene registrato il marchio nel 1933 in Germania viene usato glas. Nel 1948 negli Stati Uniti viene messo a punto dai tecnici dell’aeronautica americana il metacrilato e viene chiamato con il nome di plexiglass con due S.

La tregua è finita, entrambi gli schieramenti politici sembrano in campagna elettorale. Tutto questo, però, quando ancora l’emergenza coronavirus è in atto. Non è certo uno spettacolo edificante per il Paese, sperando, con questo, di non essere etichettati come populisti. Il dibattito da bar dello sport, forse, è meglio lasciarlo perdere.

Andrea Carlino

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