Sulla questione del blocco delle nomine è ormai guerra aperta fra sindacati, organi della Pubblica Amministrazione e lo stesso ministro De Mauro.
Il livello dello scontro è molto alto, forse neppure durante l’ultima tornata contrattuale si era arrivati a tanto.
Dopo l’incontro del 30 maggio fra ministro e organizzazioni sindacali, i confederali hanno diramato un secco comunicato con il quale si preannunciano una serie di iniziative di lotta dal 4 al 16 giugno.
Lo Snals per parte sua parla di "colpevoli ritardi" dell’Amministrazione provocando persino una presa di posizione del ministro uscente che dichiara testualmente: "Spiace rilevare che un sindacato come lo SNALS appaia sempre più preoccupato di accreditarsi verso il nuovo quadro politico".
Pronta la replica di Fedele Ricciato, segretario nazionale dello Snals: "Se De Mauro anziché guardare in casa d’altri, volesse adoperarsi per assicurare il buon funzionamento della scuola, dovrebbe innanzitutto garantire e tutelare i diritti del personale della scuola, delle famiglie e degli studenti".
E ancora: "Si tranquillizzi il Ministro: lo SNALS non cerca e non ha bisogno di accreditarsi presso alcuna forza politica".
Dalle bacchettate del Ministro si salva invece Cislscuola che, nel proprio sito Internet, invita addirittura a dare "una risposta forte alle provocazioni del Ministro De Mauro! " e ribadisce "il giudizio fortemente negativo sull’operato del Ministero".
Così come si salverà – quasi certamente – anche la Cgilscuola la cui direzione nazionale ha approvato il 31 maggio un documento di fuoco: "Il nostro sindacato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, è più volte intervenuto per denunciare e per porre rimedio ai ritardi e alle inadempienze dell’amministrazione, sia a livello provinciale che nazionale, scontrandosi con l’inerzia e le resistenze di strati di burocrazia ostili al cambiamento. Atteggiamento di chiusura che si è confermato anche in questa occasione attraverso una decisione unilaterale dell’ Amministrazione, senza nessuna informazione preventiva e confronto con il sindacato".
E nello stesso comunicato Cgilscuola denuncia la situazione di "caos e ingovernabilità" che si creerà nelle scuole se il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del TAR.
Tutto questo – secondo Cgilscuola – non fa altro che "aprire la strada alle proposte di destrutturazione del sistema pubblico di reclutamento proposto dalla Confindustria e da Forza Italia"
Lo scontro – come si può capire – è ormai solo più politico e c’è da credere che nei prossimi giorni le difficoltà in questa direzione continueranno ad aumentare.