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Scoppia il “caso Invalsi”

Scoppia in pieno Ferragosto il “caso Invalsi”.
Questi i fatti.
Il 25 luglio il ministro emana la direttiva sull’azione amministrativa e di gestione per il secondo semestre del 2006. L’obiettivo B2 parla di “supportare i processi di valutazione del sistema scuola”; nella scheda di dettaglio l’obiettivo viene così ulteriormente precisato: “Supportare attraverso la produzione di studi, analisi statistiche, elaborazione di dispositivi di valutazione concordati con INVALSI – la valutazione periodica dei risultati del sistema educativo e delle singole istituzioni scolastiche e favorire il coordinamento delle diverse iniziative di analisi e di monitoraggio del sistema condotte in ambiti diversi”.
Il 26 luglio il Comitato Direttivo delibera di dare il via al rilevamento degli apprendimenti degli alunni nelle scuole del I ciclo di istruzione e di sospendere ogni attività per quanto concerne il II ciclo.
Il 3 agosto l’Istituto procede anche con la gara di appalto per la realizzazione del programma di rilevazione: vengono aperte le buste contenenti le offerte e viene deciso a chi affidare l’incarico di distribuire i materiali nelle scuole ed elaborare i dati grezzi.
Intanto dal Ministero non arrivano né smentite né conferme, fino al giorno di Ferragosto quando un quotidiano nazionale riporta una dichiarazione del ministro Fioroni che non mancherà di suscitare polemiche: “Prima di dire che le prove si faranno e di esporsi con affermazioni azzardate sarebbe bene attendere la direttiva che il nostro dicastero emanerà alla fine di agosto”.
Come interpretare la sortita del Ministro ?
Forse che a fine agosto verrà emanata una ulteriore direttiva per ridefinire i compiti dell’Invalsi, anche in relazione al disegno di legge sugli esami di Stato che affida alle singole scuole (e non più all’Invalsi) la predisposizione della terza prova.
Ma come farà il Ministro ad azzerare il rilevamento nella primaria e nella secondaria di primo grado ? La soluzione più praticabile, che potrebbe mettere d’accordo tutti, potrebbe essere quella di rendere facoltativa la rilevazione.
Altre strade potrebbe dare origine ad uno scontro istituzionale fra Ministero e Invalsi difficilmente sanabile.
Reginaldo Palermo

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