È di questi giorni la notizia di ulteriori rinunce da parte di alcuni neo Dirigenti Scolastici appena nominati, successive a quelle avvenute entro il 31/08 e che hanno fatto già scorrere la graduatoria di merito dell’ultimo concorso per Dirigenti Scolastici.
Ad oggi, però, nulla si sa sul nuovo scorrimento dovuto della graduatoria, così come previsto espressamente dal bando dello stesso concorso. Anzi si apprende, da vari fonti ufficiose, che gli USR interessati abbiano già provveduto a cercare nuovi reggenti, contribuendo così ad incrementare il numero, sempre più smisurato di reggenze a livello nazionale arrivate quasi a quota 1000.
Ad eccezione di un solo sindacato, da nessun’altra parte si sono levate iniziative volte a sollecitare un intervento del Ministero, che sembra non avere interesse ad intervenire dinnanzi tale situazione. Mi domando il perché soprattutto alla luce della situazione particolare in cui la scuola italiana si trova in questo momento in cui il Covid-19 ancora esiste e che esige indubbiamente un Dirigente Scolastico per ogni scuola anziché un Dirigente a mezzo servizio condiviso con due o anche tre scuole.
Al riguardo, oltre ad evidenziare già il mancato rispetto di una legge del Parlamento che ha reso normo-dimensionate, anche se per un solo anno scolastico, 470 scuole che purtroppo non hanno avuto un Dirigente Scolastico, non riesco a comprendere la ragione per la quale se il MEF ha autorizzato 396 nomine di neo Dirigenti Scolastici si proceda ad effettuare un numero inferiore di nomine solo perché le rinunce siano arrivate dopo il 31/08 non essendoci nessuna norma che lo vieta; anzi si preferisce attribuire reggenze come se non ci fosse un domani anziché attribuire stabilmente un Dirigente Scolastico ad una scuola, soprattutto in certi contesti locali che richiedono una maggiore attenzione che solo un Dirigente titolare può avere e non uno che va ogni tanto e che delega gran parte del lavoro ai collaboratori.
Auspicando che la problematica del dimensionamento sia definitivamente affrontata nella prossima legge di Bilancio per rendere strutturale quella misura approvata solo per un anno, auspico che il Ministero possa procedere ad un successivo scorrimento della graduatoria e che ciò possa avvenire sempre anche in corso di anno scolastico vista l’inesistenza di una norma ostativa a tale fattispecie, soprattutto nell’interessa della comunità scolastica.
Antonio Tarolla
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