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Scorrimento graduatorie concorso 2020: in Puglia non se parla

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In quanto diretto interessato, vorrei segnalare la situazione degli “idonei 2020” della graduatoria di merito A060 Puglia, relativamente al concorso Scuola “Ordinario 2020”.
Analizzando il contingente autorizzato per le attuali immissioni in ruolo, è stato predisposto solo l’accantonamento di 5 posti PNRR, a fronte dei 30 posti disponibili al netto della mobilità, trascurando totalmente la precedente graduatoria GM 2020.
Questi dati incoraggianti avevano alimentato nei candidati una aspettativa di scorrimento, seppur minimo, della relativa graduatoria di merito, considerato il buon numero di posti al netto della mobilità, rispetto all’ esiguo numero di posti accantonati per i concorsi PNRR.
Molti aspiranti, già presenti in GM 2020, hanno evitato di partecipare agli attuali concorsi PNRR  proprio a causa della loro particolare posizione favorevole, che lasciava intendere una probabile assunzione per scorrimento. Invece è stato autorizzato un contingente assunzionale esattamente pari al numero di posti accantonati per i concorsi PNRR senza alcuno spiraglio per gli Idonei 2020. Quale sarà la sorte degli 25 posti rimanenti? Ritengo che si debba rimodulare ed estendere il contingente autorizzato, per consentire anche una minima quota di assunzioni in ruolo dalle GM 2020, che diversamente, risulterebbero congelate per uno o più anni, predisponendo quindi un secondo turno di nomina entro Agosto 2024.
Diversamente, in altre regioni come il Lazio, il contingente autorizzato ha permesso attingere dalle graduatorie in questione, secondo un meccanismo certamente più armonico ed equilibrato.
Stiamo parlando di oltre 25.000 idonei che hanno sostenuto e superato un concorso pubblico altamente selettivo come l’Ordinario 2020. Abbiamo sacrificato il nostro lavoro, le nostre famiglie e noi stessi per raggiungere il nostro obiettivo. Siamo uomini e donne a cui è stato sottratto il futuro, docenti che chiedono solo di ristabilire un processo meritocratico che gli renda giustizia.

Gianluca De Biase