È trascorso un mese da quando il premier britannico Boris Johnson ha annunciato in pieno clima natalizio l’uscita del Regno Unito dal Programma Erasmus. Le ragioni indicate, per annullare le mobilità in ingresso e in uscita dalle isole britanniche di migliaia di studenti internazionali, sono di pura natura economica.
È di questi giorni la notizia riportata dai principali quotidiani britannici che almeno 145 eurodeputati stanno facendo pressione sulla Commissione europea per una soluzione che permetta a Scozia e Galles di rientrare nello schema di mobilità Erasmus+.
In una lettera al presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al commissario per l’istruzione Mariya Gabriel, i deputati gallesi e scozzesi hanno scritto di essere profondamente rattristati e preoccupati dalla decisione del governo britannico di non prendere parte al programma dopo la Brexit sulla base del fatto che è troppo costoso.
Nella stessa comunicazione si chiede alla Commissione di incontrare i governi scozzese e gallese per discutere le opzioni politiche. Secondo il Times, Gabriel ha già virtualmente incontrato Richard Lochhead, ministro scozzese dell’istruzione superiore, per discutere della collaborazione.
Come è noto, il governo britannico prevede di sostituire il suo coinvolgimento nel Programma Erasmus plus con lo schema Turing, che dovrebbe essere lanciato a settembre 2021, con un finanziamento iniziale di cento milioni di sterline, mentre gli studenti nordirlandesi continueranno a partecipare a Erasmus+ grazie ai finanziamenti del governo irlandese.
Studenti in ingresso
Sono in molti a sostenere che il programma Turing non potrà coprire i costi degli studenti in arrivo dall’UE, come ha infatti affermato il segretario all’istruzione gallese Kirsty Williams in una conferenza stampa ad inizio settimana, sostenendo che sta lavorando con i colleghi in Scozia e Irlanda del Nord per cercare di mantenere l’adesione allo schema. Dal canto suo, Bethan Sayed, portavoce del partito nazionalista gallese Plaid Cymru, ha detto che Erasmus non si tratta solo di mandare studenti britannici in Europa per qualche semestre, ma di garantire che gli studenti europei possano venire qui e regalarci i loro talenti e rafforzare le nostre università e college.
La Commissione europea sta esplorando in questi giorni le possibilità per garantire a Scozia e Galles di rimanere nel programma di scambio di studenti Erasmus.
Le decisioni che verranno prese in questi giorni interessano molti docenti e studenti italiani, infatti negli ultimi dieci anni il flusso di studenti e personale di scuole e università in Italia, in entrata nel Regno Unito, si parla, secondo dati ufficiali della Commissione Europea, di migliaia di persone che hanno fatto richiesta di partecipare a programmi di mobilità. La decisione di ammettere Scozia e Galles potrebbe portare una boccata di ossigeno per tutti coloro che continuano a sognare di volare verso i paesi anglofoni per migliorare le proprie competenze linguistiche sul campo, in uno dei paesi del Regno Unito.